5 brand emergenti specializzati in pelle Tra upcycling e release limitate

Leggera, resistente, traspirante e malleabile: sebbene negli anni la problematica etica e ambientale ne abbia scoraggiato l’utilizzo, non c’è materiale adattabile quanto la pelle. Il mercato globale della pelletteria è stato valutato a 407,92 miliardi di dollari nel 2021 e si prevede un tasso di crescita annuale del 6,9% dal 2022 al 2030. Utilizzato per la produzione di scarpe e accessori fin dal paleolitico, è stata in realtà la Seconda Guerra Mondiale a porre l’attenzione sulle eccezionali qualità del materiale, attraverso bomber di pelle imbottiti che volevano essere puramente funzionali ma diventarono ben presto oggetto del desiderio delle masse a causa del loro inconfondibile stile. Fedele alleato dei Biker, simbolo del rock, della trasgressione, di una gioventù che dagli anni ‘80 in poi ha scelto chiodi e pantaloni in pelle per affermare uno stile di vita al limite, la pelle non ha smesso di trasmettere significati adattandosi nel design all'alternarsi delle generazione. Anche i brand emergenti ne hanno dato la propria interpretazione, tramite release limitate e upcycling, unendo la qualità del pellame a ritmi di produzione sostenibili.

No Faith Studio

@nofaithstudios
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@nicoloromano
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@chylak
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@gu_de
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Gu_de, marchio di borse coreano distribuito in europa da Net-a-porter, è stato fondato dalla designer Ji Hye Koo con lo scopo di rivolgersi ad “un nuovo e sofisticato tipo di consumatore coreano”. La produzione è in Corea del Sud, il chè consente a Koo di offrire prodotti di qualità a un prezzo moderato. Le borse - realizzate in pelle dai colori intensi, con motivi di coccodrillo o lucertola - sono vendute al dettaglio tra i 400 e i 700 dollari, ispirate alle linee strutturate degli anni Settanta, con proporzioni ridotte e tracolle rimovibili e intercambiabili. 

sssilk666

Il brand di Alice Stephenson, reperibile in Italia su megarchivio, unisce sostenibilità e sensualità tramite un approccio del tutto innovativo. Un artigianato decadente che nasce da autodidatta, dopo una laurea in Storia dell'Arte nel 2019, da un hobby coltivato per gioco concretizzatosi ben presto in piccole collezioni. I corsetti DIY presentano pelle scamosciata o lucida, spille da balia, cut-out sensuali e gioielli rivisitati con estro: vecchie collane di perle diventano elementi integranti dei capi.