Chi è Jean Paul Gaultier? Tutto quello che dovete sapere su "l’Enfant terrible della moda"

L'annuncio è arrivato qualche giorno fa: Jean Paul Gaultier realizzerà una capsule collection con Supreme. Dopo la fortunata collaborazione con Louis Vuitton, il brand skate di New York sceglie un altro gigante della moda, uno degli stilisti contemporanei più importanti per la sua prossima collezione. L'eclettico artista francese da quando ha fondato il suo omonimo brand nel 1976, con spirito sovversivo ed ironia, ha mescolato strada e couture, trasformando i suoi show in happening dove a sfilare sono uomini e donne di ogni età, etnia e forma fisica. JPG ha vestito punk e marinai, ha fatto indossare la gonna e il make up agli uomini, giocato con i codici dell'abbigliamento maschile e femminile e reso Madonna iconica grazie al suo cone bra. La sua carriera straordinaria da qualche anno è focalizzata sulla couture, dove Gaultier può lasciare libera la propria creatività.

Ecco tutto quello che dovete sapere su Jean Paul Gaultier.

 

Non ha mai frequentato nessuna scuola di moda

Fin da piccolo sapeva che sarebbe diventato uno stilista. La prima intuizione arriva con un castigo come racconta lui stesso:

"Un giorno la maestra si accorse che stavo disegnando delle ballerine delle Folies Bergère, tutte piume e paillettes. Mi picchiò sulle dita con la riga e per punizione mi attaccò il disegno sulla schiena obbligandomi a fare il giro della classe".

I suoi compagni amano i disegni di Jean-Paul e cominciano a volerne versioni su richiesta. Quell’esperienza gli fa capire che ha la dote di saper parlare alla gente. Poi, crescendo, la nonna e la madre diventano le sue prime modelle per le quali ispirato dal film Falbalas, una pellicola francese del 1945 su un couturier che impazzisce d'amore per la sua musa, crea capi usando cose trovate in giro per casa. Poco più che adolescente comincia a disegnare bozzetti e a inviarli ai principali atelier parigini. Il giorno del suo diciottesimo compleanno, il 24 aprile 1970, arriva una proposta di lavoro come assistente da Pierre Cardin: è l’inizio della sua carriera. 

 

Il corsetto è il suo item simbolo

Il quinto elemento di Luc Besson è un dei tanti film cult degli anni ’90 e lo è soprattutto per i costumi opera di Gaultier. Chi non ricorda Leeloo aka Milla Jovovich con il suo caschetto arancione e la tuta bianca di bende o, nell’altro outfit, con top bianco cropped, pantaloni a vita bassa e bretelle-body in gomma arancione? Tra i circa 1.000 look creati dal designer restano indimenticabili anche l’abito leopardato e quello in satin nero con un décolleté di rose rosse di Ruby Rhod (Chris Tucker), ma anche le sensuali assistenti di volo con pillow hat in testa e le cameriere futuristiche di McDonald's. Riguardando l’oufit di queste ultime sembra chiara la fonte d’ispirazione di Jeremy Scott per la FW14 di Moschino. 
Nel mondo del cinema JPG non ha lavorato solo a Il quinto elemento, ma ha creato i costumi anche per Kika-Un corpo in prestito di Pedro AlmodóvarLa città perduta di Jean-Pierre Jeunet.