Purple's Anatomy Il cinema, l'arte e lo sport ci spiegano perchè questo colore è così importante

nss factory e Converse vi invitano domani, mercoledì 19 dicembre, al Purple Christmas G-Club Edition presso Palazzo Giureconsulti, l'attesissimo evento di Natale che vi trasporterà a 360 gradi all'interno dell'universo femminile. Parola chiave della serata sarà appunto il purple, un colore particolarmente caro a nss, nuance eclettica dalle mille sfumature. 

Frutto della fusione di due tinte opposte, il caldo rosso e il freddo blu, il viola ha origini millenarie e un raggio di influenza che ha investito numerosi ma soprattutto differenti ambiti: dalla storia della politica a quella dell’arte, dal cinema alla moda. Amato da reali e pop star, scelto come uniforme di tante squadre sportive, ma anche come simbolo del movimento femminista, protagonista di quadri leggendari così come di opere architettoniche. Il viola ed ogni sua variante è un’ossessione dalla quale non vogliamo liberarci.

Purple tra Storia e Politica

Siamo nel primo millennio a.C., quando viene scoperto il porpora o viola di Tiro, il pigmento estratto dalle mucose di un piccolo mollusco del Libano chiamato Murice. Inizia così la storia di un colore costoso e di lusso e difficile da reperire (per ottenere una decina di grammi di prodotto servono circa 250.000 gusci) caratteristiche che lo portano ad essere il colore più desiderato dai re, nobili, sacerdoti e magistrati di tutto il Mediterraneo. Menzionato nell'Antico Testamento, ma anche nell'Iliade di Omero e nell'Eneide di Virgilio, spopola tra i Bizantini e tra i più ricchi Antichi Romani. Giulio Cesare se ne innamora durante una spedizione nel Palazzo Reale di Cleopatra, in Egitto, dove tutto, dall'interno dell’edificio era viola.

Se il famoso imperatore al suo ritorno, dichiara, con tanto di corpus legislativo ad hoc, che in tutta Roma solo lui d'ora in poi avrà diritto di indossare una toga di quella tinta, Nerone si spinge oltre e promette la morte a chiunque osi sfoggiare un capo dell’amata cromia. Più o meno della stessa idea sono Lorenzo de’ Medici a Firenze durante il Rinascimento e la Regina Elisabetta I d'Inghilterra nel XVI secolo che ne permette l’uso solo ai più stretti membri della royal family (tra i quali è ancora oggi un must). Le cose cambiano a partire dal 1856 nel XIX secolo quando William Henry Perkin, uno studente di chimica di 18 anni, scopre casualmente una ricetta sintetica per la creazione del pigmento o, più precisamente, per la sfumatura “malva”. Tale iinnovazione rende il colore il più “in” del momento, tanto diffuso che il giornale inglese Punchderise etichetta il fenomeno come “morbillo malva”. La maggiore accessibilità coincide anche con un switch all’interno della società: dopo essere stato a lungo esclusiva della classe dirigente, il purple si erge ad emblema di cambiamento sociale e nel 1908 Emmeline Pethick-Lawrence lo inserisce, come simbolo di lealtà e dignità, tra i colori delle suffragette. Una decisione portata avanti anche negli anni ‘70 quando viene eletta la tinta del Women's Liberation Movement.