
Sul grande schermo è di nuovo permesso fumare Come The Idol ha riacceso il problema di tabagismo tra le nuove generazioni
Da quando Jane Birkin è morta le nostre bacheche Pinterest sono invase da foto di coppia, lei e Serge stretti con una Davidoff per uno appoggiata alle labbra, testimonianze di un’epoca in cui nessuno avrebbe considerato strano o maleducato fumare in faccia al proprio accompagnatore durante una cena romantica. Dopotutto intossicarsi i polmoni è stato cool per diversi decenni, sulla scia di celeb dalle vite poco salubri per cui la nicotina era la sostanza più sana ingerita, (Chloë Sevigny, Alexa Chung, le Sorelle Olsen, Carrie Bradshaw di Sex and the City, Bridget Jones, Rachel di Friends e via discorrendo). E se qualcuno oggi si è pentito - "Pass me my vape" canta Lana del Rey nel suo nuovo album - sono ancora virali le immagini di Kate Moss che esce dall'acqua con un vestito verde brillante e la sua fedele sigaretta tra le dita. Nonostante le fitness guru, la ricerca scientifica, le nuove leggi sugli spazi comuni, ci abbiano (giustamente) spaventato a morte sulle conseguenze del fumo sulla nostra salute, eccoci ancora qui, in piedi fuori dai locali, a cercare affannosamente un accendino. Nel 2022 era stata un’inchiesta del The New York Times a sollevare la questione: la pandemia ha riacceso il problema di tabagismo tra le nuove generazioni. Da quel momento in poi al cinema, sulle piattaforme di streaming, nei piccoli e grandi schermi, era di nuovo permesso fumare.
Nonostante le promesse di ridurre l'uso del tabacco sullo schermo dopo le critiche piovute per Stranger Things, The Queen's Gambit e The Umbrella Academy includevano uso estensivo di tabacco in ciascun episodio. L'anno scorso abbiamo visto Natasha Lyonne in Russian Doll sfoggiare il proprio vizio nei suoi completi anni '70 e in And Just Like That Carrie Bradshaw avrà anche perso Mr. Big, ma sicuramente non ha perso la passione per il fumo. Tra le 39 nomination agli Academy Award di quest'anno, 28 film hanno mostrato il fumo in qualche forma sullo schermo. Considerando che gli adolescenti hanno due o tre volte più probabilità di cominciare a fumare loro stessi se esposti alla "glamourizzazione" del fumo sullo schermo, i pericoli sono ampiamente documentati, è solo che, di punto in bianco, a nessuno sembra più importare. Dopotutto è anche vero che di questo passo per la Gen Z è più probabile morire per qualche cataclisma causato dal cambiamento climatico piuttosto che di fumo. Tanto vale concederci qualche vizio per il tempo che ci rimane.