La trascurata storia del nudo integrale maschile Da Yves Saint Laurent nella campagna Pour Homme alle collane falliche di Vivienne Westwood

Era 1980 quando American Gigolo di Paul Schrader scrisse un pezzo di storia del cinema. Il giovane e inesperto Richard Gere fu l’unico attore ad accettare di girare il primo nudo frontale maschile nella storia di Hollywood, dopo che una serie di colleghi più affermati avevano preferito cautamente declinare. Il ruolo di prostituto consacrò Gere come sex symbol, mentre quei pochi secondi di nudo integrale diventarono l’emblema di una pratica tutt’oggi poco diffusa rispetto al nudo integrale femminile. Dalla scandalosa passerella di Rick Owens nel 2015, un remake dalle tinte apocalittiche di Sotto al vestito niente di Carlo Vanzina sino ai ‘rossetti dalle forme falliche’ di Isamaya Ffrench con la sua Lips Collection, passando per il sovversivo mondo delle campagne pubblicitarie: la moda, così come il cinema, ha spesso fatto della celebrazione del corpo un tema ricorrente, per alcuni stilisti quasi ossessivo. Per festeggiare San Valentino, ripercorriamo un argomento ingiustamente trascurato come il nudo integrale maschile nella storia della moda.

Forme falliche in passerella

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keychain by Vivienne Westwood
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keychain by JW Anderson
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Isamaya Ffrench, Lips collection
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Necklace by Tom Ford
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Ahley Williams FW19
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Vivienne Westwood FW16
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YSL, Pour Homme 1971
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Marc Jacobs, Bang
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Daniel Lee for Cultured Magazine
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Rick Owens, 2020
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Eckhaus Latta, 2017
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Yves Saint Laurent, 2002
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Sisley, 2001

Durante la sua permanenza alla guida di Gucci, Tom Ford ha trasformato il marchio in un simbolo di lusso sexy, tra modelle costantemente in perizoma e campagne che flirtavano con il limite della pornografia. Lo stilista ha giustamente applicato la stessa etica all'abbigliamento maschile, affidando la campagna FW01 al fotografo Terry Richardson. Il risultato è un’immagine a dir poco suggestiva, entrata di diritto nella lista delle campagne più discusse della storia, un modello tatuato che stringe l’estremità della sua cintura con logo come se si trattasse del suo membro. Richardson ha continuato con le campagne ammiccanti unendo le forze con Sisley nel 2001, quando ha fotografato la modella Josie Maran mentre ingerisce latte direttamente dalle mammelle di una mucca. La pubblicità di Yves Saint Laurent del 2002 è stata la prima del marchio a mostrare il nudo maschile integrale, con le pose di Samuel de Cubber che ricalcano gli scatti di nudo del 1971 dello stesso Saint Laurent. Lo spot è stato realizzato sotto la direzione creativa di Tom Ford: «Il profumo si indossa sulla pelle - dichiarava Ford in un comunicato stampa dell'epoca - Quindi perché nascondere il corpo?». Il decennio successivo è stato ricco di immagini incentrate sul sesso, da Calvin Klein a Diesel, ma per avere un nuovo esempio di dissacrante nudità maschile nelle bisognerà aspettare la SS17 di Eckhaus Latta e le sue immagini di coppie reali, opportunamente pixelate, impegnate in un amplesso. La campagna scattata da Heji Shin metteva in evidenza come gli abiti - o la loro mancanza - scandiscano i momenti più personali della vita di ognuno.