
Quest'anno la moda ha messo un punto Tutto sulla romantica sensualità dei pois

«Non esiste un momento ideale per i pois»: parola di Marc Jacobs, che beffardo come sempre, ha scelto per la sua ultima collezione femminile questo intramontabile motivo pop ispirandosi al mondo dei fumetti e dei cartoon di Walt Disney, da Minnie in poi, con il risultato di rilanciarlo ovunque come un vero tormentone. Giocosi e romantici, e tutt’altro che anonimi, dall’estate del 2024 i pois sono tornati a inondare abiti, accessori e perfino i collant, sia in passerella che sui red carpet dettando l’agenda della moda anche dell’anno alle porte. In questa overdose di pois di certo avrà giocato un ruolo chiave anche il trend TikTok della "Sophia Loren Summer" lanciato dall’influencer Sarah Jordan Arcuri e ultimamente così in voga. Amatissimi da Yves Saint Laurent, Emanuel Ungaro, Comme des Garçons, Gianfranco Ferré e Gianni Versace, questi iconici motivi carichi di verve segnano un revival che è insieme vibrante e rassicurante. Lo dimostra la vitalità di questo tema grafico nelle collezioni e sui look delle star, a conferma del carattere imprevedibile di questo pattern che richiama la perfezione dell’idea circolare ma anche il vezzoso manto delle coccinelle. Quando Cate Blanchett si è materializzata alla fine dell’estate a Venezia con un grintoso tailleur pantalone total black a macro pois bianchi di Moschino, è emerso con chiaramente quanto il pointillisme applicato al tessuto sia allergico alla banalità. Lo ha intuito anche Giorgio Armani, da sempre paladino del più claustrale minimalismo, quando nel suo show di esordio nel 1975 a Milano decise di dipingere lui stesso con un pennarello dei maxi pois sulle sue stoffe conferendo un sapore hippy ai suoi primi modelli in omaggio alla controcultura.
Per l’estate 2025, come antidoto al minimalismo delle precedenti stagioni, Carolina Herrera, Valentino, Balmain, Moschino, e Acne Studios hanno dato vita a ipnotici virtuosismi sui festosi cerchietti che, in certi abiti sci-fi di Prada, si traducono in un dettaglio decorativo scintillante. Quindi più che l’epitome di una resiliente tendenza borghese da impettita casalinga anni Cinquanta, i cerchi, i bolli e i pois rappresentano un fattore sottilmente sovversivo come si desume dalla loro popolarità nell’arte contemporanea che, sulla scia delle avanguardie, ne rivela inedite valenze semantiche. Se già negli anni Venti del Novecento, in piena epoca jazz, gli ‘abiti simultanei’ di Sonia Delaunay esibivano un tripudio di cerchi stilizzati come poetiche geometrie corollario del cubismo orfico, i pois sono apparsi successivamente nelle opere di Roy Liechtenstein e in alcuni progetti recenti di Damien Hirst fino a conquistare la visionaria Yayoi Kusama. Considerata dagli anni Sessanta la ‘regina dei pois’, e ossessionata dalla reiterazione di questi moduli circolari che sovente, nelle sue surreali e terapeutiche composizioni, si posano su zucche gigantesche, l’artista giapponese che si definisce «un puntino perso in un universo di puntini», ne ha fatto la metafora dell’infinito sfidando così i confini espressivi della ricerca artistica contemporanea con creazioni dall’elevato impatto visivo che inneggiano alla libertà e all’amore.