Nessuno fa merch al livello di Wimbledon Asciugamani, cappellini e tote bag diventati uno status symbol

Da sempre uno dei tornei più antichi, elitari e aristocratici al mondo, il Torneo di Wimbledon sembra essersi cristallizzato nel tempo. Solo qui, infatti, tra eventi organizzati da brand di champagne e box esclusivi, si incontra una concentrazione altissima di titoli nobiliari, duchesse, duchi, conti e contesse, eredi al trono e cugini spodestati, un cast degno di The Crown che insieme a celeb di vario titolo cercano di portare sugli spalti un'eleganza d'altri tempi fatta di completi sartoriali in colori pastello per gli uomini e di vestitini midi leggeri per le donne. Se Wimbledon per tanto tempo è stato questo, il pubblico e la direzione del torneo stesso hanno portato ad un'evoluzione se vogliamo più democratica, che ha fatto sì che dal punto di vista estetico trionfasse un tipo preciso di abbigliamento, quello che Martin Parr ha fotografato per il suo ultimo libro: il turista medio e il merch

Il Torneo di Wimbledon è un mondo a parte, un universo fatto di rigide regole e tradizioni secolari, in cui, paradossalmente, il merch non si propone come un accessorio kitsch, non è composto da item di dubbio gusto, degni di rientrare nella definizione di touristcore, ma si eleva invece all'eleganza intrinseca del torneo, a quella raffinatezza a cui anche un semplice ragazzo di Staten Island può auspicare.