La nuova estetica post-alpina dei brand di moda Da Jacquemus a White Mountaneering, lo stile gorpcore si è fatto più elegante

Ieri lo show SS22 di Jacquemus, intitolato La Montaigne è stato accompagnato da una nota che diceva: «Volevo concentrarmi sugli abiti, le silhouette, i colori, i tessuti, i dettagli e l'energia dei modelli. Volevo che il set fosse minimale e nitido, ricreando una montagna artistica e astratta che rappresentasse l'ispirazione della collezione». L'ambiente naturale della montagna è stato del tutto astratto nelle sue forme e nei suoi colori essenziali e il risultato è stato un abbigliamento post-gorpcore, in cui i singoli dettagli dell'abbigliamento da montagna (balaclava, puffer jacket, fleece e vest, cinture e dettagli utility) venivano tradotti in una forma meno tecnica e più estetizzata. 

Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
White Mountaineering SS22
White Mountaineering SS22
White Mountaineering SS22
Phipps SS22
Phipps SS22
Phipps SS22
Arnar Már Jónsson SS22
Arnar Már Jónsson SS22
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
Jacquemus "La Montaigne" collection
White Mountaineering SS22
White Mountaineering SS22
White Mountaineering SS22
Phipps SS22
Phipps SS22
Phipps SS22
Phipps SS22
Arnar Már Jónsson SS22
Arnar Már Jónsson SS22
Arnar Már Jónsson SS22
Arnar Már Jónsson SS22
Arnar Már Jónsson SS22

Per Jacquemus in particolare la montagna diventa un orizzonte di sogno, da ridurre alle sue geometrie e alle sue tinte più essenziali. L'anima tecnica del gorpcore retrocede in favore di un approccio che devia dal lusso di collezioni come Gucci x The North Face, in cui l'elemento tecnologico rimaneva preponderante, per concentrarsi su silhouette e costruzioni che, per così dire, portano la montagna in città. Lo stesso succede in versione punk da Phipps e con l'activewear di Thom Browne mentre per White Mountaineering e Arnar Már Jónsson, che aderiscono maggiormente al canone tradizionale del trend, il lato tecnico degli abiti si traduce in uno stile sempre meno orientato alla performance e all'utilità pura e sempre più concentrato sul tradurre in termini fashion la silhouette e la costruzione del capo tecnico. 


Il trend resterà?

In queste ultime collezioni, il gorpcore va cambiando. Naturalmente ogni trend nasce e si evolve compatibilmente alle esigenze della società e del momento storico che lo ha prodotto e dunque il cambiamento di una società che vuole rimanere a contatto con la natura ma non è più confinata nelle proprie case e può tornare a vivere la dimensione urbana si riflette in un gorpcore che mantiene il proprio aspetto esteriore perdendo il tratto dell'utility-over-style, anzi capovolgendo quell'equazione. I linguaggi della moda, nel corso del 2020, hanno incorporato i codici del techwear ma hanno finito per appropriarsene e trasformarli in ispirazione pura, astratta e sublimata, e stranamente per questo più pura – almeno dal punto di vista estetico.