
Il romantico walzer oltreoceano di Jacquemus L'intimità parigina e l'effervescenza americana si sono corteggiate per questa FW25
«Lasciamelo tenere ancora un po’, il tempo di adorarlo, di dirlo, il tempo di creare ricordi», cantava Édith Piaf nel 1960 nella canzone Mon Dieu. Nel 2025, mentre i 41 look della collezione FW25 di Jacquemus si susseguono in un valzer lento e romantico, il nostro cuore canta proprio così. Lasciateceli ancora un po', o almeno dateci il tempo di ammirare ogni dettaglio di ogni abito creato da Simon Porte Jacquemus, ognuno più poetico, leggero e copioso dell'altro. Ieri, il giovane designer ha dimostrato che non è necessario portare cento ospiti in un infinito campo di lavanda o sotto il sole di Capri per conquistarli: un’atmosfera intima, vibrante di chiacchiere in un appartamento parigino in stile Art Déco, è più che sufficiente. «Con questa collezione, ho voluto spogliarmi davanti a voi, senza artifici, solo le nostre silhouette nell’intimità dell’appartamento Auguste Perret», queste sono state le dichiarazioni del designer provenzale sul suo account Instagram poche ore prima della presentazione della collezione. E questa è stata l’essenza della sfilata, dai primi passi delle modelle sul pavimento dell’appartamento nel XVI Arrondissement fino al saluto del designer, 40 uscite più tardi.
Se Jacquemus ci ha abituati a una certa tipologia di forme e colori, tessuti in lino e un’estetica riconoscibile tra tutte, si può dire che la sua collezione FW25 stia gradualmente allontanandosi dal prêt-à-porter per avvicinarsi sempre di più alla couture. Tuttavia, questo approccio verso una moda forse più matura e misurata non rappresenta un cambiamento radicale, ma piuttosto un’affermazione delle sue idee e del suo DNA complessivo. Sebbene si possano individuare elementi che ricordano lo stile di designer come Azzedine Alaïa o Daniel Roseberry per Schiaparelli, questa collezione FW25, con i suoi blocchi di costruzione, cerchi, triangoli, righe e pois, è essenzialmente Jacquemus. Dopo la recente inaugurazione delle sue boutique di New York e Londra, questa collezione si inserisce nella continuità di un'apertura da parte di Jacquemus, che ci dimostra che, pur gestendo e incarnando come nessun altro l'estetica del made-in-France e del suo amato Sud, non ha bisogno di limitarsi a esso per creare una collezione di qualità.