La sfilata di Jacquemus fra i campi di grano “L’Amour” è il nome scelto per la collezione SS21 del brand

Un cielo grigio di nuvole al tramonto, eppure luminoso. Una distesa senza fine di grano biondo che trema nel vento, solcato da una piattaforma di legno ondulata lunga seicento metri. Cento posti a sedere, ognuno incasellato fra le spighe alte quanto gli ospiti. Infine, una musica nostalgica di chitarra, a cui si aggiunge una voce di donna e che, infine, si trasforma in una leggera musica di pianoforte: Une Barque sur L'Ocean di Ravel. Nel frattempo, cinquantacinque look, maschili e femminili, sfilano davanti agli ospiti – hanno per lo più i colori della terra, ma non mancano il bianco e il nero, gli abiti rivelano e fasciano, i dettagli giocano le forme del corpo di modelli e modelle: è questo L’Amour secondo Jacquemus. Per la sua collezione SS21, Simon Porte Jacquemus non voleva ricorrere al digitale, come tanti altri hanno fatto – specialmente dato che il suo brand organizza solo due show l’anno. Parlando con Vogue il designer ha spiegato:

«Per me la passerella non può essere un video. È al centro di quello che facciamo, non è superficiale. Continuare è importante per tutti noi, come un ristorante che riapre. È come il filmato di un giorno d’estate. È la nostra vita».

Fra i tessuti con cut-out a forma di cuore, la trasformazione degli oggetti quotidiani in piccoli accessori e stampe (come la camicia che riproduce il fondale di una piscina, le ciliegie ricamate e le posate da tavola trasformate in piccoli oggetti di pelletteria) Jacquemus sembra aver preso ispirazione, per questa stagione, dallo stile di Margiela – ma senza lo sperimentalismo mind-bending del belga e con tutto il romanticismo, il candore e l’inventiva di un bambino che sta giocando. Con il merito aggiuntivo di essere stato in grado di reinterpretare secondo i propri canoni, e forse meglio di molti altri, il feeling della vita post-lockdown:

«La cosa più bella dell’amore è la sua capacità di durare, e a volte anche di crescere più forte, anche quando le persone non possono essere riunite insieme».

Backstage photo credits:  Écoute Chérie for Vogue