
La guida a Marsiglia di Jacquemus L’estetica mediterranea della città raccontata dallo stilista in una serie di video Instagram
La Francia è molto più che la sola Parigi – una cosa che Simon Jacquemus non si stanca mai di ricordare ai suoi follower. Lo stilista è originario di Salon-de-Provence, una delle più belle cittadine di quella Francia rurale raccontata attraverso i suoi social e le sue collezioni – una cittadina che si trova a quaranta chilometri da Marsiglia, la seconda città più grande di Francia, oltre che una vera e propria capitale di quel particolare tipo di estetica mediterranea che contraddistingue la Costa Azzurra. Ieri, Jacquemus ha deciso di condividere con i suoi due milioni e quattrocentomila follower i suoi personali tips per l'esplorazione della città elencando i migliori ristoranti, bar, alberghi e negozi oltre che le location più romantiche della città. La “Jacquemus City Guide” come lo stesso stilista l’ha definita è intitolata con affetto Mon Marseille.
Quella del designer è un’affettuosa appropriazione/celebrazione iniziata in realtà da anni con la pubblicazione del libro fotografico Marseille Je T’Aime nel 2017 e soprattutto con lo show della collezione SS19 tenutosi due anni fa nella stupenda Calanque de Sormiou, minuscola spiaggia appena fuori dalla città. Dopo aver superato il lockdown con una delle migliori social media strategies viste negli ultimi tempi e aver rotto l’internet con la campagna scattata in Facetime con protagonista Bella Hadid, la guida informale Mon Marseille rappresenta il nuovo capitolo di quella brand narrative che Simon Jacquemus coltiva ormai da anni. Quello della video-guida della propria città d’origine è un ottimo espediente per dare al trend dell’estetica mediterranea uno spin completamente personale - un format non privo di potenzialità economiche, considerato l’esplicito endorsement dato a specifici esercizi commerciali della città che potrebbe sembrare quello di un influencer (ricordiamo che parte del business di Jacquemus si svolge anche nel campo della ristorazione, con due locali a Parigi) se non fosse per quel velo di autobiografismo che rende la video-guida più sentimentale che commerciale.