La moda ai tempi dei Bitcoin, di Onlyfans e dei complotti nella FW22 di Vetements Couture terrapiattista?

Ancora una volta, la cosa più bella dell’ultimo lookbook FW22 di Vetements sono le show notes. Un file che simula una pagina di Wikipedia, in cui il team creativo del brand racconta «la natura illusoria della ricchezza» nell’era dei bitcoin e di Internet, in cui chiunque può diventare un milionario per caso o scommessa, in cui la privacy è diventata tanto scarsa da essere definita «l’autentico lusso di oggi» mentre complottismi su alieni, tecnologie 5G e flat earth si diffondono come un virus. Un mondo che può suonare, a seconda dei punti di vista, futuristico o distopico, molto lontano dall’epoca in cui «i couturier iniziarono a concentrarsi su nuovi clienti come i magnati dell’industria e le loro famiglie, che facevano soldi con tutto, dal petrolio alle proprietà immobiliari, dal burro alle barrette di cioccolata» eppure stranamente simile a essa, con lo shift che sta avvenendo dai vecchi ai nuovi milionari e dunque da un vecchio a un nuovo lusso.

Quel che è certo è che, allo stato delle cose attuali, Vetements ha almeno il pregio di essere rimasto l'unico brand a dialogare tanto apertamente alla cultura pop e al mondo di Internet: le reference al 5G e ai Bitcoin e gli slogan sul terrapiattismo sono attuali, ironici, graffianti e fanno sembrare per un attimo che in realtà ci sia ancora Demna a guidare le collezioni del brand. In un mondo perfetto, dovremmo essere in grado di poter parlare di Vetements senza citare obbligatoriamente Demna Gvasalia - eppure è quasi come il brand volesse costringerci a pensare a lui, anche se è il momento di andare avanti. Qualche mese fa, quando era uscita la collezione del brand secondario VTMNTS (che non si capisce se sia una diffusion line, una semplice variante di branding o una sub-label a sé stante) ci eravamo chiesti se il marchio avesse ancora qualcosa da dire dopo la sua ristrutturazione e l’abbandono di Demna – e la verità è che, con questa collezione, questa incertezza rimane. Rimarrà finché il team creativo dietro al brand prenderà finalmente una posizione definita e la narrativa di Vetements riuscirà a uscire dall’enorme ombra del suo primo direttore creativo e superarne il lascito; o finché non si scoprirà che Demna Gvasalia non se n’era mai andato e tutta la vicenda del suo abbandono era solo un elaboratissimo scherzo.