Questi nuovi pantaloni Balenciaga sono appropriazione culturale? Una tuta con finti boxer a vista che a molti ha ricordato i saggy pants del mondo hip-hop

Sul sito di Balenciaga è di recente apparso un paio di Trompe-l'Oeil Sweatpants composto da un paio di pantaloni della tuta sul cui orlo è cucito l’elastico di un paio di boxer, riproducendo illusionisticamente il sagging, ossia la moda di origine afroamericana di indossare i pantaloni oversize al di sotto della cinta mostrando l’underwear sottostante. Nel corso degli anni ’80 e ’90 il sagging è diventato uno stile popolarissimo in tutto il mondo grazie alla diffusione dell’hip-hop, la sua origine è da porre nei ghetti afroamericani delle città americane ma negli ultimi anni lo stile è stato criminalizzato, con leggi ad hoc che lo proibivano in quanto scarsamente rispettoso del pubblico decoro - ma in realtà per la sua associazione culturale col mondo della criminalità. Col tempo il sagging è diventato un significante culturale molto fortemente connotato e associato alla black culture – la stessa black culture che moltissimi utenti Twitter ora accusano Balenciaga di aver gentrificato, trasformando un’usanza nata dalla povertà in un paio di pantaloni della tuta da 975€.

Che cos’è il sagging?

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Travis Scott
Lil Wayne
Drake
Kanye West
Eminem

In verità, come Ford dice nell’articolo, l’origine esatta dello stile rimane comunque oscura e molteplice. Senza dubbio la sua popolarità e diffusione è spiegata meglio dall’uso comune a moltissime culture in tutto il mondo di riutilizzare abiti, facendoli indossare a molte generazioni diverse della medesima famiglia, con il risultato che molti ragazzi finivano per indossare i vecchi abiti troppo larghi dei fratelli maggiori - un fenomeno verificatosi su scala tanto ampia da assumere una propria autonomia estetica, poi associata da una generazione intera alla musica hip-hop. E dunque si può ragionevolmente presumere che l’origine del sagging possa essere una mescolanza di tutte queste varie cause culturali. Tutte le varie fonti, comunque, concordano nell’identificare il mondo hip-hop degli anni ’80 e ’90 come quello che rese il sagging un fenomeno culturale vero e proprio. Nel corso del tempo il sagging è poi uscito dai ghetti e approdato un po’ in tutto il mondo, seguendo la straordinaria diffusione del linguaggio e dell’estetica hip-hop e “gentrificandosi” sempre di più, al pari dei dreadlocks.

Perché i pantaloni di Balenciaga hanno fatto arrabbiare Twitter?

In America, ma in realtà in tutto il mondo, il sagging è disapprovato, quando non proibito, in quasi ogni contesto sociale pubblico e istituzionale. Essendo uno stile molto giovanile, questo fatto è più evidente nelle scuole di mezzo mondo, persino quelle italiane, dove il pantalone troppo largo e l’underwear a vista sono spesso proibiti dai dress code scolastici e associati a teppisti e criminali. Negli Stati Uniti, poi, il sagging è vietato dalla legge con numerosi casi di persone rimosse da autobus o aerei per indossarli, ma anche con multe e proibizioni varie in diverse città del New Jersey e della Florida che li hanno direttamente proibiti, multando chi li indossava – specialmente i membri della black community. L’attivista Devan M. Vilfrard ha sintetizzato con grande efficacia la questione su Twitter: 

«Ci sono vere e proprie leggi che rendono il sagging illegale, eppure i designer di moda speculano sulle stesse cose per cui i Neri vengono criminalizzati. È una cosa spregevole».