Come si stanno veramente vivendo le Olimpiadi a Tokyo Lo abbiamo chiesto a chi vive la città: Adrian Bianco, editor-in-chief di @sabukaru.online

Da quando esistono i Giochi Olimpici, chi ha avuto la fortuna e il privilegio di parteciparvi racconta spesso che la differenza rispetto ad altre gare sportive sta nell’atmosfera che si respira in città, intorno al villaggio, nei bar. C’è chi lo chiama spirito olimpico, quella sensazione di orgoglio, responsabilità e eccitazione scaturita dalla ospitare nella propria città o nazione una manifestazione che unisce quasi tutte le nazioni del mondo, chiamate ad eccellere nello sport. Può sembrare una visione retorica delle Olimpiadi, però sono rimaste uno dei pochissimi eventi che mantengono una solennità antica, che nel suo svolgimento da spesso l’impressione di assistere ad un momento storico - molte volte positivo, ma anche tragico. 

Le sottoculture sono state uno dei motori creatività di Tokyo, come ha spiegato Hiroshi Fujiwara, dagli anni 70 le strade della capitale giapponese hanno prodotto fenomeni culturali diversi - dal punk fino allo street style - rielaborando i trend della cultura occidentale. L’ultima sottocultura è appunto lo skateboard, inteso come simbolo e fenomeno culturale, è malvisto da molti e considerato un’attività rumorosa, disordinata e soprattutto che mantiene quella caratura ribelle contraria alla cultura tradizionale giapponese. Un'Olimpiade normale avrebbe accelerato alcuni processi culturali in una società che ha regole e meccanismi diversi da quelli occidentali. In questa settimana, in cui i contagi sono arrivati a 10mila al giorno e il governo si sta preparando a nuove restrizioni, il sentimento di Bianco e credo quello di molti altri abitanti di Tokyo è che finisca il prima possibile:  «Tokyo è stata molto, anche troppo calma durante la prima parte della pandemia. Non si pensava troppo alle Olimpiadi – non era un argomento molto in voga. Gli ultimi mesi della pandemia e la lentezza della campagna vaccinale hanno spinto sempre più persone a essere contro l’organizzazione die Giochi – specialmente ora. Ci sono situazioni che lasciano contenti tutti, mentre questa non ha fatto contento nessuno né per la gente né per Tokyo come città».