
L'incredibile estetica dei flyer italiani anni '90 Simbolo della club culture italiana, i volantini dei locali hanno invitato l’Italia alle più belle serate dell’era pre-Instagram
Secondo il Cambridge Dictionary, il sostantivo inglese flyer significa letteralmente «a small piece of paper with information on it about a product or event, wich is given to a lot of people». La definizione del termine descrive a pieno i volantini che hanno raccontato la night life degli anni ’90 e ‘00, nel nostro Paese e non solo, visto che le locandine delle discoteche servivano proprio a promuovere le serate attraverso grafiche evocative e eye-catching. Ma c’è di più, perché una traduzione aggiuntiva di Word Reference, che fa riferimento a una frase informale e idiomatica, indica «partenza a razzo». C’è stato un tempo, in effetti, in cui i volantini, i poster e gli inviti cartacei erano l’unico modo per venire a sapere dell’esistenza di un evento - niente che le nuove generazioni non conoscano grazie a eventi come i festival di Club to Club e di tutti quei PR incontrati sulle coste del Salento, ma la cui importanza è andata perdendosi nel tempo trasformandoli nelle grafiche pubblicate su Facebook prima e su Instagram poi delle varie serate nei club locali – ma facendogli perdere quell’aspetto di sbrigliata creatività che ne caratterizzava il graphic design vent’anni fa.
Prima della battura d’arresto che ha interessato le discoteche negli anni 2000, l’ultimo decennio del ‘900 ha rappresentato il momento di massimo splendore per lo sviluppo dei flyer dai party esclusivi ai centri sociali, ma non tutti sanno che il fenomeno ha avuto origine quando, come racconta un articolo de Il Giornale, «la febbre della disco music guarì gli anni di piombo». Il clubbing italiano di fine anni ’60, puntava già molto sui volantini degli eventi e ha continuato a farlo per tutto il periodo successivo, durante il quale i locali del centro nord, della riviera romagnola e della rave culture romana diventarono un modello di riferimento anche all’estero – una dimostrazione su tutte sono i flyer nati sulla scena culturale di Detroit tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000, espressioni culturali di una nascente cultura techno che conquistò il mondo, tanto sul piano musicale che su quello visivo.