
96 ore a Miami durante l’Art Basel Tabella di marcia di un week-end tra NFT, party al Circoloco e tequila a bordo piscina
Inizio premettendo che 96 ore sono un periodo di tempo fin troppo lungo per stare a Miami. E in effetti avrei dovuto passare solo 72 ore in città, in origine. Le cose sono cambiate quando mi sono fatto convincere a passare un giorno extra a sorseggiare tequila alla Soho Beach House, dove non c’era nessun fuori di testa che urlava a pieni polmoni di essere in lista o andava cercando il PR, provando a convincere gli astanti di essere un VIP o un membro della stampa. Tutte cose che ho io stesso mi sono ritrovato a fare almeno una ventina di volte – ma così e la vita.
Giovedì 2 dicembre
10:45 AM – L’aereo atterra a Miami perfettamente in orario. E dopo aver dormito come un sasso anche nel mezzo di quella che il mio vicino di posto chiacchierone ha definito «la peggiore turbolenza della sua vita», mi sento eccitato e non vedo l’ora di uscire dal mio volo partito da Los Angeles e andarmi a fare una doccia in albergo. C’è bisogno di prepararsi prima di andare all’Art Basel: la stessa preparazione di un attore che deve recitare la parte di qualcuno che ne capisce qualcosa di arte.
19:00 PM – Fondazione Marcelo Burlon ha organizzato un party di nome Hand on Sand sulla spiaggia di Faena. Il DJ era Pascal Moscheni, accompagnato da vari amici e colleghi – ma la sua musica è stata quasi del tutto offuscata dai colori intensi e dalla grandiosa bellezza dell’installazione di Pilar Zeta. Faena Art ha ospitato l’installazione per tutta la durata dell’Art Basel, e mentre il sole di Miami tramonta attraverso un cielo di colori in fiamme tra le onde dell’oceano, il mix di arte e di musica e della gente di Miami (è una gente molto particolare, ma ne riparleremo in seguito), l’Art Basel è iniziato col botto.
22:10 PM – Sto andando a una festa di Rüfüs Du Sol! Adoro, semplicemente adoro i DJ superstar e questa festa è stata decisamente la parte più intensa della serata. Sentire un mix della loro musica insieme ad altri incredibili pezzi deep house è stata una delle esperienze più memorabili dell’Art Basel. A dirla tutta, non mi aspettavo un sound così profondo e cupo da loro – ma il successo è stato immediato e tutti quanti hanno continuato a ballare fino all’ultimo secondo del set.
Nel frattempo, in una specie di capannone lì accanto, aveva aperto una galleria che metteva in mostra degli NFT. Non erano i classici NFT, ma una presentazione di arte tridimensionale che, mescolata alla leggera ebrezza che sentivo dopo quattro ore di party, mi ha insieme affascinato e terrorizzato per quelli che sono sembrati venti minuti e sono stati probabilmente solo tre.
19:41 PM – Si inizia la serata con un evento di HBO Max di nome Human By Orientation (nome che nasconde un astuto gioco di parole) e che è stato una gradevole pausa rispetto al resto dell’esagitato programma di eventi dell’Art Basel. C’erano opere d’arte, cocktail deliziosi finger food – tutte cose che hanno contribuito al vibe rilassato di tutti gli ospiti.
21:47 PM – Cardi B ha presentato una panna spray alla vodka di nome “Whipshots” al The Goodtime Hotel di Pharrell e Dave Grutman. Una specie di innovativo dessert alcolico (se ve lo steste chiedendo, la percentuale alcolica è del 10%) che ha fatto divertire un po’ di tutti, come tutte le cose che fa Cardi B. Uno dei membri ha urlato: «Cardi mi ha ricoperta della sua crema» mentre Cardi le spruzzava panna spray alla vodka in bocca. Come ogni superstar che si rispetti, Cardi non è rimasta per più di venti minuti - che poi è un tempo record se si considera come ci fossero almeno trenta persone che le puntavano il telefono direttamente in faccia. Si è volatilizzata in un attimo nella notte di Miami, senza dubbio diretta verso una celebrazione più favolosa di quanto il resto di noi possa immaginare.
1:10 AM – Torniamo alla festa di Playboy. Questa volta entrare è stato così semplice che non ricordo nemmeno quando sono entrato di preciso – di sicuro è stata l’ingresso più tranquillo e semplice dell’intero weekend. Alla consolle c’era Kitty Cas$h che suonava qualcosa a metà tra il vogueing e la discoteca del New Jersey. Abbiamo ballato per almeno tre quarti d’ora prima di soccombere alla stanchezza cumulativa del weekend – avevo ancora troppo bisogno di sonno.
Domenica 5 dicembre
10:00 AM – Dovrei prendere un aereo oggi. La mia amica però mi convince a restare altre 24 ore. Per la prima volta in tre giorni, faccio colazione – un avvenimento epocale.
15:00 PM – Arriviamo alla Miami Soho Beach House. Tutti stanno ridendo e anche lo staff sembra preso bene, nonostante la crescente folla – io, sarà il sonno perduto o l’hangover che inizia a pesarmi addosso, sto per crollare. Leon Bridges e Dash hanno organizzato la festa più effervescente di tutto l’Art Basel. Quattro shot di tequila dopo, rieccomi in spiaggia a ballare al ritmo della musica e a flirtare spudoratamente con uno di quei crypto bros che erano venuti da New York. Ora mi sento un vero cittadino di Miami.
18:20 PM - Cena nel pienissimo Cecconi's, il ristorante italiano della Soho House. L'odore dei rigatoni, della pizza, degli spinaci e delle patatine fritte mi rianima lentamente. Ordino un Uber che arriva il 17 minuti: avevo così tanta fame che avevo già finito prima che accostasse al marciapiede.
Lunedì 6 dicembre
11:20 AM – Mi imbarco sul mio volo, diretto verso la mia amata Los Angeles. Mi sento insieme irritato, felice, assolutamente pieno del cibo italiano di Cecconi’s e assolutamente sicuro che Miami e il suo vibe caotico mi rivedranno l’anno prossimo.