
Inclusivity e corpi celesti: l'intervista a Paul B. Preciado di Gucci x MQBMBQ Abbiamo incontrato il filosofo spagnolo a Firenze in occasione del festival Eredità delle Donne
Nell'ultima settimana, in Italia, si sono susseguite molte conversazioni e dibattiti in merito alla bocciatura del DDL Zan e, più in generale, alla misura di protezione dovuta a gruppi minoritari come le comunità LGBTQ+ nel contesto di una società patriarcale ed eteronormativa. Coincidentalmente, qualche giorno prima, in occasione dell'edizione di quest'anno del festival Eredità delle Donne a Firenze, Gucci Equilibrium ha collaborato con My Queer Blackness, My Black Queerness (MQBMBQ) per creare una conversazione con lo scrittore, filosofo e curatore spagnolo Paul B. Preciado con cui abbiamo discusso del concetto di sopravvivenza, resistenza e movimento del cambiamento.
Come possiamo ispirare le istituzioni sociali a diventare più inclusive?
Le voci trans non sono mai state riconosciute come una risorsa importante nell’ambito della medicina e della psicologia. Quando parlo ai miei amici e quando a persone trans molto giovani che mi raccontano di come la loro vita sia difficile, di come siano incompresi dai genitori, dalle scuole e dalle istituzioni quello che provo a dirgli è che tutte le cose orribili che subiscono fanno parte del loro valore. Queste avversità sono una ricchezza. E per come la vedo io: la mia storia è la storia della mia distruzione e contiene in se stessa la conoscenza che serve a trasformare la società.
Che ruolo hanno l’arte e la creatività nel promuovere il cambiamento?
Quando parliamo di arte pensiamo che debba essere preservata, che sia fantastica, radicale, che si tratti di un mondo di libertà pura - ma non lo è. L’arte è una nozione che è stata creata, che fa parte dell'epistemologia dei regimi capitalisti, patriarcali e coloniali in cui viviamo. Ad esempio, immaginate come gli oggetti prodotti dalle culture africane non erano considerati come arte ma come curiosità antropologiche. Questa distinzione tra strumenti e arte mostra come la nozione stessa di arte faccia parte dei regimi colonialisti.