Cos’è Lynk & Co, il brand a metà fra automotive e car sharing Siamo stati ad Anversa ad assistere all'apertura del nuovo car club, prima del suo arrivo in Italia

Questa domenica Lynk & Co arriverà a Milano per la prima tappa del suo tour italiano, che toccherà anche Torino e Napoli, con un pop-up in City Life che durerà dal 5 al 13 settembre. Un'intera settimana durante la quale si potrà scoprire il mondo del nuovo mobility brand a metà fra la casa automobilistica che vende auto e un servizio di car sharing che consente agli abbonati di noleggiare le auto presenti sul territorio per un abbonamento mensile. Un nuovo concept di spostamento urbano che è presente sul territorio attraverso una serie di club che fungono da centrali operative per il brand ma anche come social hub per abbonati e proprietari di auto, dove ci si può incontrare, partecipare a workshop e incontri, scoprire i nuovi prodotti ma anche rilassarsi nell’area lounge o partecipare a eventi. Dopo il successo in Svezia, Lynk & Co ha aperto il suo terzo club ad Anversa, in Belgio, all’inizio di agosto, ne aprirà un altro a Berlino - la prossima sarà l'Italia. L’obiettivo del servizio di abbonamento mensile è quello di ridurre la presenza di auto sulle strade (e dunque i problemi di parcheggi e di traffico) e aprire la mobilità a una fascia più larga e inclusiva di persone permettendo anche a chi non ha auto di muoversi in città, prendendo in prestito un veicolo da altri membri che hanno acquistato la macchina e pagando solo per i chilometri percorsi.

L’impegno per la sostenibilità di Lynk & Co va oltre l’organizzazione di una mobilità urbana più efficiente e la tutela dell’ambiente, ma include anche la sostenibilità e la parità dell’ambiente di lavoro. Secondo una ricerca di Statista, infatti, il settore automotive è uno dei più bassi classificati per parità di genere, con una media del 15% di donne che lavorano al suo interno contro una stragrande maggioranza di uomini. Per questo il marchio si è impegnato a raggiungere un’equa ripartizione del 50% dei generi fra i suoi impiegati entro la fine dell’anno che, entro il 2023, porterà anche a una equa divisione fra generi anche per le posizioni manageriali. Attualmente l’azienda detiene una percentuale 3 volte superiore rispetto alla media del settore, con il 45% del team e il 33% dei dirigenti che si identifica nel sesso femminile, mentre una parità fra i generi è stata già raggiunta nel consiglio d’amministrazione dell’azienda. A questo proposito abbiamo intervistato Telma Negreiros, Vicepresidente PR & Comunicazione per l’Europa di Lynk & Co in occasione dell’apertura del club di Anversa:

«L’aspetto dell’inclusivity e della gender equality è parte del DNA di Lynk & Co: parte della nostra strategia ma anche parte di chi siamo come brand. Come brand, siamo interessati a ricevere candidature da parte di donne e di minoranze. […] Abbiamo condotto uno studio che mostra come avere più donne fra i dirigenti possa far aumentare i profitti e promuovere un ambiente di lavoro migliore con più opinioni, più idee, più ispirazioni. […] E oltre al fatto che è arrivato il momento di creare un cambiamento nel settore, essere inclusivi è un bene per il lavoro e per il business. È per questo che abbiamo riunioni settimanali sulla diversity e sulla gender equality».