
Meglio investire in sneaker o vini pregiati? Come Vindome vuole diventare lo StockX del vino
Allenati dal mondo del resell e delle sneaker, la Gen Z - contrariamente al racconto dei media mainstream - è forse la generazione più attenta e competente negli investimenti finanziari. Capito il meccanismo della domanda e offerta, molti giovani investitori hanno affinato e ampliato i propri capitali giocando sui mercati iper speculativi come quello delle criptovalute o dell’NFT. Il vantaggio competitivo sta nella velocità di lettura dei trend e nell’adattamento al mercato, capacità che ha permesso così di creare dal nulla colossi del mercato dei beni tangibili come StockX, oggi valutata 3 miliardi di euro. Tuttavia molte delle categorie di prodotti su cui investe la Gen Z ha una volatilità altissima: un paio di Jordan- come il bitcoin e altre cripto - hanno delle oscillazioni di prezzo altissime e non hanno una garanzia di medio lungo termine. Per questo motivo molti giovani investitori con il passare degli anni stanno allargando il proprio orizzonte per diversificare il proprio portafoglio di investimenti e - contro ogni aspettative - tra queste nuove categorie c’è anche il vino pregiato.
Ispirati dal successo dal successo di piattaforme come StockX, tra le nuove app per il trading del vino c’è Vindome, una delle più semplici e chiare da usare che offre la possibilità di entrare rapidamente nel mercato grazie ad investimenti attraverso due tipologie di approccio. La modalità Collections offre l’opportunità di accedere ad assortimenti di vini suddivisi per budget ed orizzonti temporali di investimento calibrati. Una modalità ideata principalmente per i neofiti, che consente di conoscere i vini e le principali meccaniche del mercato e di iniziare a creare un portfolio equilibrato di fine wines. Vindome Live Market permette invece di operare in un vero e proprio wine market in tempo reale, navigando fra centinaia di etichette e dove è possibile acquistare direttamente al prezzo di mercato o fare un’offerta, senza investimenti minimi richiesti.
Uno dei servizi più interessanti che offre Vindome è che ciascuna cassa di vino viene etichettata e sigillata con un tag NFC e tutte le transazioni vengono registrate su blockchain, garantendone così la totale inviolabilità. Molti degli investitori tuttavia non avrebbe la possibilità di conservare correttamente il proprio investimento (temperatura e umidità sono fattori fondamentali per il vino) e per questo Vindome offre lo stoccaggio in magazzini localizzati strategicamente in prossimità delle regioni di produzione (il Bordeaux in Francia) e dotati di tecnologie avanzate, capaci di garantire temperature, umidità e sicurezza ideali. Come per le sneaker anche nel vino il packaging è fondamentale: il valore si una bottiglia è sensibilmente più basso quando non è accompagnato dalla sua cassa originale.
Quali sono i vini in cui investire?
Dopo tanta teoria passiamo alla pratica, perché il bello di questi investimenti - a differenza di quelli finanziari - è che in fondo si compra un bene materiale, prodotto da terra e persone, invecchiato in botti dentro magnifiche cantine. Una cassa di vino è un investimento che può dare un rendimento consistente. Il consiglio per i neofiti è affidarsi ai consigli di app o di esperti, soprattutto per quello che riguarda la conservazione e il mantenimento.
Tra gli investimenti sicuri ci sono le etichette En Primeur - un modo di comprare i vini ed i millesimi più ricercati quando sono ancora in barrique, offrendo così ai clienti l'opportunità di investire in un vino particolare prima che sia messo in bottiglia e a disposizione sul mercato - dei grandi Château Francesi della regione di Bordeaux che a un prezzo accessibile offrono un’ottima qualità e un potenziale Return on Investment notevole. Questi vini hanno un mercato internazionale consolidato, alcuni esempi sono Le Petit Mouton, Echo de Lynch Bages e Les Pagodes de Cos. Virando su vini italiani, negli ultimi anni grazie ad un marketing un po’ meno campanilistico, l’enologia italiana di eccellenza si sta avvicinando a quella francese. Le etichette da tenere d’occhio sono oltre ai toscani quali i Brunelli e Super Tuscan (Sassicaia, Ornellaia, Gaja), i vini piemontesi come il Barolo e il Barbaresco che stanno riscontrando un importante consenso internazionale e registrando performance finanziarie notevoli.