
L'anima della festa: Milano vista da Tea Hacic-Vlahovic Intervista ad una delle voci simbolo delle notti milanesi in occasione dell'uscita del suo libro
Non esiste una definizione univoca o un solo aggettivo che possa raccontare in modo esaustivo la vulcanica esperienza dell'essere Tea Hacic-Vlahovic. Tea Hacic-Vlahovic è (ed è stata) tante cose, da anima trasgressiva delle notti milanesi, voce rassicurante e ultra ironica che raccontava la quotidianità dei fuori sede, a penna di punta del magazine Stai Zitta, e ancora founder e voce del podcast Troie Radicali, stand-up comedian e attrice, con le decine di personaggi che popolano il suo profilo Instagram. Un personaggio al di fuori di ogni definizione, ora autrice del romanzo L'anima della festa, edito da Fandango Libri, che tra piccioni in piazza Duomo e festini indimenticabili, ripercorre le avventure - ma anche i momenti più difficili - di Tea Hacic-Vlahovic.
nss magazine ha contattato Tea Hacic-Vlahovic per farsi raccontare cosa si nasconde dietro la sua figura così affascinante.
#4 La cosa che ti manca di più di Milano e quella che ti manca di meno.
Mi manca di più uscire per un aperitivo leggero e tornare a casa il giorno dopo distrutta con una nuova vita, anima e vestiti che non sai da dove vengono. Mi manca di meno aspettare i taxi che non arrivano mai.
#5 Dopo la pandemia pensi che torneremo a fare serata negli stessi luoghi e allo stesso modo o cambierà anche quello?
Immagino che le feste avranno tantissima importanza. Stima. La gente si mette WINGS per creare spazio... sarà un po' come il CLUB KIDS MOMENT in NYC dopo il picco dall'epidemia di AIDS..."non toccarmi, ma guardami, guardami!”
#6 Una scena a cui hai assistito nel mondo della moda che non dimenticherai mai?
Ho fatto così tante cazzate e detto così tante cose sbagliate alla gente "importante" che è davvero difficile scegliere una scena. Una sera sono stata invitata a casa di Dolce & Gabbana a Milano, per Natale. Mi hanno invitato perché lavoravo già da qualche anno per organizzare le loro feste, ho pure fatto la "cocktail waitress" a quelle stesse feste che organizzavo (per extra 90 euro) e scrivevo anche per il loro magazine SWIDE. Quindi I was a Dolce girl, senza aver mai avuto un pezzo di Dolce.
Essere invitata a quella serata era un BIG DEAL. Non era un grande "fashion party". Questo era solo per friends & family. Quindi ovviamente, mi vesto bene: una gonna di Zara, scarpe Topshop e top di American Apparel. Mi strafaccio prima di arrivare, con il mio amico Filip. Avevamo già bevuto un litro di Tavernello a testa, e qualche whiskey da Col di Lana n. 1. La casa è un sogno barocco, come immagini. Tappeti e oro ovunque. Gente bella, sofisticata, ricca. C'è la musica ma nessuno balla. Chiedo al mio capo del momento, "Perché nessuno balla?". E io comincio a ballare, violentemente. Dietro di me, un cameriere mega bono ha tra le mani un vassoio, con 12 bicchieri di champagne e vari succhi. Io, mentre ballavo, l’ho colpito da dietro, facendo cadere tutto, ovunque. Sui tappeti, divani, vestiti... il mio capo mi dice, "Ecco perché nessuno balla".
Il giorno dopo, un articolo su qualche rivista ha pubblicato una storia sulla festa di Natale, descrivendo in dettaglio la cazzata che ho combinato. Quando ho visto l’articolo, ero imbarazzata... poi mi sono alzata dal letto e ho visto che nella mia borsa c'erano un profumo di D&G un blush, un rossetto, tanta roba... L’avevo rubata quando ero andata nel loro bagno a vomitare. Non ero più imbarazzata. E non sono stata più invitata.
#7 Stai già pensando al prossimo libro?
Il secondo libro è già pronto. Si intitola A CIGARETTE LIT BACKWARDS, è un teenage punk rock drama ambientato nella Carolina del Nord. È stato curato da Giancarlo DiTrapano, il genio di New York Tyrant. Sarebbe dovuto uscire l'anno prossima, ma la scorsa settimana Giancarlo è tragicamente venuto a mancare. Aveva già editato il manoscritto, il che significa che ora è perfetto. Sono devastata all'idea di non poter più lavorare con lui, ma ora il libro è dedicato a lui. Spero che un degno editore possa occuparsene ora.
#8 Outfit giusto per una troia radicale
Le troie radicali si vestono come vogliono. Però il MIO outfit preferito che mi fa sentire più TROIA RADICALE è un vestito da spogliarellista preso a 10 euro in Chinatown con scarpe di Miu Miu.