
Virgil Abloh se l’è presa con un brand di Barletta Rilanciando la sua quote sulla morte dello streetwear
Nonostante i suoi numerosi impegni tra Off-White e Louis Vuitton, sembra che Virgil Abloh abbia trovato il tempo di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Attraverso le sue stories Abloh ha mandato un messaggio non molto criptico a Barrow, il brand italiano indossato da Chiara Ferragni e Sfera Ebbasta fino a Miley Cyrus e Lil Nas X. La story incriminata è uno screenshot di un articolo , pubblicato da WWD che cita in modo diretto Abloh e la sua celebre frase sulla morte dello streetwear, utilizzandola però per certificare il successo del brand e del suo fatturato da 5 milioni di euro in soli otto mesi. Il brand, nato dalla collaborazione con Valerio Coretti e Federico Barengo, punta a toccare i 40 milioni di fatturato entro il 2021, un risultato possibile grazie al successo certificato anche dall'accordo siglato con Farfetch. Tralasciando però il reale peso di Barrow nel mondo streetwear, quello che colpisce è vedere un nome il direttore creativo di Louis Vuitton prendersela con un neonato brand minore apparentemente senza motivo: infatti il vero motivo della story di Abloh non è rilanciare la sua quote ma riaprire una vecchia diatriba che dura dai tempi di Pyrex tra lui e lo streetwear made in Barletta.
A giudicare dalla story però sembra che evidentemente non è mai andata giù a Virgil, che ha colto la prima occasione per mandare una frecciatina a Daddato. Ma per quanto il fastidio di Virgil Abloh sia comprensibile, da un nome della sua levatura ci si aspetta un atteggiamento diverso rispetto a quello mostrato in questa occasione. Inoltre i suoi discorsi sullo streetwear stanno prendendo sempre più una piega elitaria, come se chi non fosse del giro giusto non fosse legittimato a creare dei prodotti e venderli sul mercato usando peraltro le stesse tecniche di marketing coniate dalla generazione dell’hype di cui è Abloh è la personalità più rappresentativa. Inoltre lo Streetwear - come lo intende Abloh, quello OG - ha fatto dell'appropriazione culturale - sia ironica come Fuct che meno ironica - uno dei pillar della sua crescita, è quindi incoerente che sia proprio Abloh a parlare di questo tema. Barrow è un brand originale a tutti gli effetti e se era giusto condannare il trend del legit fake lanciato proprio a Barletta, non è il massimo della classe usare la propria posizione mediatica per screditare un’azienda e un brand con una storia importante nel Sud Italia che crea e vende prodotti in maniera legittima.