
Sfera Ebbasta e il tentativo di essere il Travis Scott italiano Dopo il docufilm, il rapper di Cinisello ci ricasca con la collabo con KFC
In caso vi fosse sfuggito, il lancio di Famoso, il prossimo disco di Sfera Ebbasta in arrivo questa settimana, è quello che qualcuno definirebbe l'evento dell'anno. L'avevamo capito dalle affissioni che avevano anticipato l'annuncio del disco e l'abbiamo capito una seconda volta dopo l'arrivo del docufilm su Prime Video e forse iniziamo ad averlo fin troppo chiaro oggi, dopo l'annuncio della collabo tra il rapper di Cinisello e KFC che mette in chiaro una volta per tutte le intenzioni di Sfera.
La scelta di Kentucky Fried Chicken oltre forse a scontrarsi con l’idea di healty food promossa da Sfera con il suo ristorante, è la prova di come il sistema Italia non sia ancora in grado di reggere ambizioni e piani di chi prova a fare di più della media, trasformando la figura del rapper in quella dell'entertainer ma soprattutto facendo diventare il suo nome un vero e proprio asset. Nel farlo è inevitabile cadere in quelle che eticamente potrebbero essere considerate delle contraddizioni, commettere errori e finire in un limbo in cui un disco che può vantare i featuring di J Balvin (altro nome nell’orbita McDonald’s) e Diplo non riesce ad avere il sostegno commerciale che vorrebbe e che dovrebbe avere. Se la più grande star americana ha McDonald's , quella italiana ha KFC e se lui ha Netflix , Sfera (e Chiara Ferragni) ha Prime Video.
Realtà oggettiva che porta a chiedersi quale sia la soluzione, se è giusto fare sbagliando o non fare e rimanere i soliti di sempre. Una risposta che in parte ci verrà data dalla reazione di fan che faranno di tutto per portarsi a casa una tee in cui il volto del famoso Generale Sanders diventa quello dell'ancora più celebre Gionata Boschetti, ma che forse ancora non basta a rendere Sfera Ebbasta il Travis Scott italiano.