
Come i ristoranti sono diventati i brand più riconoscibili di Milano Da Miscusi a Temakinho, una nuova generazione di locali costruiti come veri e propri marchi
I panini di Burgez, quelli Giusti, i Durini, la pasta di Miscusi, la pizza di Pizzium (e di Cocciuto, di Marghe), il sushi di Temakinho. Sono i nuovi protagonisti della Milano del cibo, uno spazio che ospita strategie di comunicazione molto varie, nuovi attori che stanno provocando una crepa nella cultura del cibo a Milano.
Da un lato l'Haute Couture dei ristoranti stellati e tutto quel movimento culinario-beverino frequentato dalla classe creativa di Milano (per intendersi, i Posti Sinceri della città) - quindi un settore tradizionale fatto di bar storici e trattorie di una volta -, dall’altro lato il nuovo esercito di fast food brandizzati, emblema della nuova cultura del delivery di Milano. Oggi che il modello-Milano è stato messo gravemente in crisi dal lockdown e che l’opinione pubblica sta finalmente dedicando più attenzioni al lato oscuro del sistema del food delivery, siamo di fronte ad una svolta: riusciranno a restare sul mercato o sarà la fine di una moda nata con Expo e sospinta fino ad oggi dal sogno della Milano europea?
A Milano i servizi di delivery hanno funzionato talmente tanto che ordinare da questi locali è diventato il simbolo dell'appartenenza alla nuova wave milanese, e la crisi conseguente al lockdown pare non aver fermato questo processo. Nei mesi del lockdown, inoltre, sembra essere nata anche una nuova concezione di food delivery, votata alla qualità degli ingredienti e alla sostenibilità dei cicli produttivi, con un approccio etico soprattutto per quanto riguarda la condizione dei lavoratori. Sergio non vuole distruggere o demonizzare i servizi di delivery, ma li vuole rivoluzionare dall'interno, in sinergia completa con i ristoranti presenti sul sito.
L'emergenza sanitaria e il lockdown hanno appiattito l’economia, scatenando una crisi mondiale, ma l’hype verso questi locali non è affatto scemato. Al contrario, le loro campagne social continuano, i brand stessi si rinforzano, mentre altri locali sono stati costretti a chiudere in questi mesi difficili. L’interesse è ancora vivo perché il delivery ormai rappresenta uno status, un interesse che resterà alto nonostante la pressante richiesta di rinnovamento e adattamento, come avvenuto anche in altri settori commerciali. La vera sfida per i food brand di Milano sarà confermare l’hype dei clienti abituali anche nei mesi a venire, cercando di arginare le conseguenze del COVID e l'emergere di nuove moda milanesi.