
Perché tutti stanno parlando di ‘Normal People’ Nella serie tratta dal romanzo di Sally Rooney non si fa altro che piangere
Da qualche settimana sui social non si parla d’altro che di Normal People, la serie evento di Hulu (in collaborazione con BBC Three) tratta dall’omonimo romanzo di Sally Rooney. Pubblicata sulla piattaforma il 26 aprile nel Regno Unito, il 29 aprile negli Stati Uniti, in pochi giorni è diventata una di quelle serie da vedere: tutti la amano e i critici non hanno esitato a definirla “perfetta”. Divisa in 12 puntate da 20/30 minuti, Normal People è l’epopea di un amore tormentato, di quelli che ti fanno piangere in mezzo alla strada e gridare sotto la pioggia il nome della persona speciale che hai perso (o, per dirla come Phoebe in Friends, della tua “aragosta”).
Sally Rooney, classe 1991, è stata definita “la scrittrice dei Millennial” (e lanciata dal suo editore come la “Salinger della generazione Snapchat”). Normal People (2018) è il suo secondo romanzo, uscito in Italia nel 2019 per Einaudi con il titolo di Persone normali. Per la trasposizione televisiva, la BBC ha fatto le cose in grande: ha chiamato la stessa Rooney alla sceneggiatura e per la regia Lenny Abrahamson (nominato agli Oscar® nel 2015 per il film Room) e Hettie Macdonald, regista televisiva di diverse serie, tra cui Doctor Who.
Il più grande applauso va però ai due attori protagonisti: Daisy Edgar-Jones (una versione un po’ più castigata di Dakota Johnson) e Paul Mescal, entrambi relativamente esordienti, sono davvero bravi. Il pubblico non ci ha messo molto a capirlo: su di loro sono già nate più pagine di quante ce ne sono su Giuseppe Conte, a cominciare da un account su Instagram dedicato alla collana d’argento di Connell (Paul Mescal).
È difficile dire se la serie effettivamente meriti tutta l’attenzione che sta ricevendo. C’è da ammettere, però, che è molto brava a toccare qualche corda sensibile all’interno di qualsiasi Millennial. In questo, Sally Rooney si conferma davvero l’autrice della sua generazione: sa come risvegliare la malinconia del suo pubblico, ma soprattutto come lasciarlo desideroso di vedere qualcosa in più. Che piaccia o meno, Normal People fa venire voglia di vedere una seconda stagione. E questo, bisogna ammetterlo, è già un merito.