Il cannibalismo artistico di Ryan Murphy La mente dietro a serie cult come ‘American Horror Story’, 'The Assassination of Gianni Versace' e ‘Hollywood’

Il 1 maggio Netflix ha messo a disposizione la sua ennesima produzione originale: Hollywood, una miniserie sulle avventure di un gruppo di aspiranti attori, registi e professionisti dello spettacolo nella Hollywood degli anni Quaranta (nss magazine vi aveva già dato qualche consiglio cinematografico per prepararvi alla visione). Nonostante diverse licenze poetiche e una riscrittura della storia dal sapore “tarantiniano”, la serie è entrata subito nella Top 10 dei più visti sulla piattaforma, anche perché portava una firma importante: quella di Ryan Murphy.

Ryan Murphy è uno dei casi mediatici più interessanti degli ultimi anni. Sceneggiatore, regista e soprattutto show runner (un mestiere che in Italia, forse, nemmeno esiste), è la mente creativa dietro a molti cult della TV contemporanea: Nip/Tuck, Glee, American Horror Story, Scream Queens, fino all’accordo con Netflix (il più costoso mai stipulato, un contratto da 300 milioni di dollari) che ha portato a titoli come Pose, The Politician. Nella sua carriera ha vinto 6 Emmy (su 28 nomination) e una serie di svariati altri premi, tra cui un Tony. Oggi è l’uomo più potente della televisione.

Più volte celebrato per aver dato voce a tutti gli emarginati, in particolare alla comunità LGBTQ+ e alla scena mediatica queer, nel corso degli anni ha lavorato con i più grandi attori di Hollywood: Julia Roberts, John Travolta, Jessica Lange, Lady Gaga, Matt Bomer, Angela Basset, Neil Patrick Harris, Kathy Bates e Gwyneth Paltrow (e la lista potrebbe andare ancora molto, molto avanti), ma si deve a lui anche la scoperta di tantissimi volti emergenti: Darren Criss, Evan Peters, Emma Roberts e Cody Fern (di recente visti nella campagna pubblicitaria “horror” di Louis Vuitton), David Corenswet, Taissa Farmiga, Lea Michele e soprattutto Sarah Paulson.

'Hollywood'
'Hollywood'
'Hollywood'
'Hollywood'
'American Horror Story: Cult'
'American Horror Story: Hotel'
'American Horror Story: Freakshow'
'American Horror Story: Freakshow'
'American Horror Story: Freakshow'
'American Horror Story: Coven'
Coven'
'American Horror Story: Asylum'
'The People v. O. J. Simpson: American Crime Story'
'The People v. O. J. Simpson: American Crime Story'
'The People v. O. J. Simpson: American Crime Story'
'Nip/Tuck'
'Nip/Tuck'
'Nip/Tuck'
'Nip/Tuck'
'Nip/Tuck'
'Popular'
'Pose'
'Pose'
'Pose'
Jessica Lange in 'American Horror Story: Coven'
Jessica Lange in 'American Horror Story: Freakshow'
Jessica Lange in 'American Horror Story: Coven'
'Hollywood'
'Hollywood'
Lady Gaga & Kathy Bates in 'American Horror Story: Hotel'
'American Horror Story: Hotel'
Jessica Lange in 'Feud'
Susan Sarandon in 'Feud'
Catherine Zeta-Jones & Susan Sarandon in 'Feud'
'Feud'
Susan Sarandon & Jessica Lange in 'Feud'
'Feud'
'Glee'
'Glee'
'Glee'
'Glee'
'Glee'
'The Politician'
'The Politician'
'The Politician'
'The Politician'
'Hollywood'
'Hollywood'
'Hollywood'
'Hollywood'
'The Normal Heart'
'The Normal Heart'
'The Normal Heart'
'The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story'
'The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story'
'The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story'
'The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story'
'The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story'
'The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story'
'The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story'
'The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story'
'The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story'
'The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story'
'Scream Queens'
'Scream Queens'
'Scream Queens'
'Scream Queens'
'Scream Queens'
'Scream Queens'
'Scream Queens'
'Scream Queens'
'Scream Queens'
'Scream Queens'

“I am the male Lady Gaga. Please write that.”

Ryan Murphy ha rivoluzionato la televisione e se ne vanta. Il suo atteggiamento ormai è quasi fastidioso e il web fa a gara per vedere in quale modo riuscirà a rovinare la sua ultima serie. Ma la sua ascesa non si ferma qui. Netflix ha già annunciato la seconda stagione di The Politician, in arrivo il 12 giugno, e altre tre produzioni con la sua firma: Ratched (con Sarah Paulson), Halston e A Chorus Line, nonché due film entro la fine dell’anno: The Boys in the Band, tratto dall’omonima piece teatrale con Jim Parsons, Zachary Quinto e Matt Bomer, e The Prom, un musical con Meryl Streep, James Corden e Nicole Kidman.

Mentre Twitter, implacabile, resta in attesa di scoprire come rovinerà la sua prossima creatura, è il caso di dirlo: chapeau, Mister Murphy.