
Quale candidato del Partito Democratico USA ha il merch migliore? Prima del Super Tuesday, passiamo in rassegna il merch dei candidati Democratici
La storia del merchandising dei candidati alle elezioni presidenziali americane è vecchia quanto l’America stessa, almeno per come la conosciamo. Il primo merch infatti è probabilmente una spilla celebrativa di metallo di George Washington, stando a quanto detto a Racked da Harry Rubenstein, curatore dello Smithsonian National Museum of American History. Le successive degenerazioni sul tema - il merch di Nixon proponeva lunghi abiti femminili, quello di Harrison delle lampade a olio e posaceneri - rappresentano in fondo l’essenza stessa del capitalismo americano, capace di rendere commercializzabile, oltre che funzionale alla propria causa, qualunque prodotto.
Nessuno, tra i candidati democratici e repubblicani, ha la carica estetica e la coolness di Bernie Sanders. Non è una novità: il logo utilizzato da Bernie per le elezioni del 2016 era stato ripreso da Balenciaga, per la realizzazione della collezione di maggior successo commerciale del brand. Il suo rapporto con le star, e la sua naturale capacità di attirarsi le simpatie degli artisti ha fatto di Bernie Sanders il miglior esempio di brandizzazione di un candidato, almeno dai tempi di Obama e dello “Yes We Can”. Sul suo shop sono disponibili le tee realizzate in collaborazione con i Public Enemy, e quella realizzata con i The Strokes, due band che in tempi diversi si sono esibite durante i comizi di Bernie. L’attenzione quasi maniacale che Sanders - e la sua infinita schiera di volontari - riversano nel merch ha generato, quasi per osmosi, una produzione di merch secondario - quindi non direttamente prodotto dal candidato - di altissimo livello e con riferimenti alla pop e street culture più che evidenti. Emily Ratajkowski è stata spesso vista indossare una photo tee che combina il volto di Bernie con il naming “Rage Against The Machine”, mentre prima del Caucus in Iowa, l'attivista Philip Agnew ha indossato una incredibile hoodie che ricalcava il motivo di Billionaire Boys Club, sostituendolo con un “sandersiano”, "Billionaire Shouldn’t Exist". Feel The Bern, streetwear edition.