Tributo al Plastic Senza il Plastic Milano perderebbe la propria identità

Il club, che turba e anima le notti milanesi da quasi quarant’anni, qualche anno fa ha perso il suo patron Lucio Nisi.

Nisi era della Puglia e salì a Milano nei primi anni '60. Aveva un negozio di frutta e verdura all'Ortomercato a San Siro, ma insieme a suo fratello e Nicola Guiducci (noto dj milanese) aprì un locale all'inizio degli anni 80, una specie di Studio 54 a due passi dalla Madonnina. Era il 1980, anni d’oro per la musica pop, il voguing e l'inizio delle lotte dei diritti degli omosessuali. Milano era una città in costante fervore, un giovane Berlusconi prendeva piede a Mediaset, il mito di Heather Parisi incalzava e Lorella Cuccarini formava le giovani menti dei più estroversi. In origine era uno spazio angusto, ricavato da un ex-magazzino che si affacciava su viale Umbria, un vecchissimo stabile di un piano, che avrebbero demolito se non fosse stato per Nisi, che abilmente seppe decostruirlo e ricucirlo come una spallina in un blazer a fine anni 70.

Gli anni passano, ma il Plastic resta e il locale è sedimentato nell'esperienza e nel vivido ricordo della città, rimanendo ancora un chiaro punto di riferimento per Milano.