
Il nuovo store di Louis Vuitton a Seoul Il primo progetto di Frank Gehry in Corea del Sud
Con un party che includeva tra gli ospiti le attrici hollywoodiane Chloe Grace Moretz e Alicia Vikander, qualche giorno fa Louis Vuitton ha aperto le porte del suo nuovo store di Seoul. Situato nel quartiere Gangnam della città, l’edificio è la prima creazione di Frank Gehry in Corea del Sud e, oltre a condividere molte somiglianze con l'edificio della Fondazione LV a Parigi, anch’essa progettata dall’archistar, è un omaggio alla cultura della Corea del Sud.
Ciò che mi ha colpito quando ho visitato Seoul quasi 25 anni fa, è stato il rapporto tra l'architettura e il paesaggio naturale. Ricordo ancora chiaramente le forti impressioni che avevo avuto nel giardino del tempio di Jongmyo. Sono felice di aver progettato Louis Vuitton Maison Seoul, che riflette i valori tradizionali della cultura coreana.
Queste le parole di Gehry, che fra le ispirazioni dietro al progetto ha citato la fortezza di Hwaseong del XVIII secolo ed i "movimenti in picchiata e costumi bianchi" della Dongnae Hakchum (Crane Dance). Questi elementi dell'architettura storica coreana sono diventati una struttura quasi poetica caratterizzata da un unico ingresso in vetro curvo che copre l'intera facciata, a partire da un alto vestibolo e vetrata a zig-zag, fino a una serie di terrazze chiuse che culminano in onde di pannelli di vetro a griglia. Ogni dettaglio, come anche le pareti in pietra bianca, è stato pensato per evocare l’impressione del volo, di un edificio “senza peso” capace di sfiorare le nuvole.