Women to know: Tiffany Calver DJ, radiofonica, organizzatrice di eventi con nel cuore Londra

Capelli scuri e voluminosi, lineamenti dolci e radici inglesi, Tiffany Calver è una di quelle donne che ce l'hanno fatta da sole, uno spirito che ha fatto della sua voce e della sua passione il suo lavoro, della sua tenacia la sua fortuna, della timidezza la sua chiave vincente. DJ, speaker e organizzatrice di eventi, Tiffany non riesce a stare ferma un attimo, in continuo viaggio e scoperta di se stessa, porta con sè quella musica che dalla piccola Telford l'ha condotta fino a Londra e poi a Roma dove l'abbiamo incontrata. Incuriositi di conoscere la sua storia le abbiamo fatto qualche domanda in occasione della sua performance al noto party romano Touch The Wood.

Scoprite cosa ci ha raccontato.  

#4 Dicci di più sul tuo rapporto con Basement Approved, ti diverti a organizzare party con loro? Inoltre, sei anche una talentuosa organizzatrice di eventi, come ti muovi a livello di ospiti? Come decidi chi chiamare a suonare?

Come io abbia iniziato a lavorare con Basement Approved è in realtà una storia molto buffa. Eravamo a Berlino per Bread&&Butter e mentre mangiavamo spiedini ubriachi a notte fonda, abbiamo deciso di organizzare una festa. Siamo tutti molto amici, quindi è stata solo una scusa per fare qualcosa di interessante insieme. Mi hanno aiutato sul versante media, facendo foto e realizzando contenuti video davvero fighi.

Per quanto riguarda le line-up dei miei eventi, è sempre stato per motivi di egoismo e altruismo. Ho sempre portato delle persone che volevo solo vedere dal vivo e sapevo che c'erano altre persone che si sentivano allo stesso modo. È sempre stata un'operazione ad alto rischio, ma in qualche modo riesce sempre a ripagarne gli sforzi. Mi piace pensare di riuscire ad affermarmi ad una certa come una promettente promoter per il modo in cui mi rivolgo alla folla. Vorrei fosse un’esperienza folle per tutti. Portare artisti super cool creando un legame più porte con le loro fan base su Londra. Mi succede sempre più spesso di vedere artisti che ho fatto suonare tempo fa diventare famosi a livelli potenti. Non ti capiterà mai più di rivederli poi suonare ancora in uno scantinato di East London con capienza da 250 persone!

#5 Hai suonato come DJ al Touch The Wood, è stata tua prima volta a Roma? Sembri essere davvero piena di energia, far partire il pogo e mantenerlo durante i set deve essere un lavoro piuttosto intenso. Come ti avvicini alle folle straniere sul dancefloor? È stato sempre difficile rompere il ghiaccio e convincere la gente a ballare? Ti viene in mente una situazione particolare?

Sì, è stato davvero eccitante mangiare tutta quella pasta! E' un super cliché, vero? Forse non dovrei dirlo. Pasta a parte, sono stata davvero contenta di suonare qui. È sempre stato un mio sogno venire a Roma ed è strano per me che la prima volta che lo faccio qui sia per mettere musica. La cosa grandiosa di questo lavoro è che la musica è un linguaggio universale, e quindi avvicinarsi a una folla straniera non è così difficile come potrebbe sembrare. È uno scambio di gusto e conoscenze. Una cosa che suggerirei sempre di fare se sei un DJ in un club straniero, è mostrare le tue origini suonando tracce native che sicuro lasceranno la pista di stucco. Oltre a questo, suona e basta!! Rompere il ghiaccio e far ballare la gente è sempre una sfida divertente per me. Mi piacerebbe pensare di essere in grado di interpretare sempre la pista, dopo anni di tentativi e, a volte pure di errori, sai dove portarla e dove no.