Dovremmo giudicare i politici dalla cover del loro smartphone? Un nuovo strumento di comunicazione

Alla COP28 Giorgia Meloni è stata fotografata mentre si scattava un selfie con il primo ministro indiano. La foto è stata molto condivisa e commentata, anche e soprattutto per via della custodia dello smartphone della premier italiana. La cover era così particolare che non è passata inosservata, e ha attirato l’attenzione di molti utenti. Si trattava nello specifico di una custodia trasparente su cui compariva la scritta «Affirmations for anxiety», frasi motivazionali per l’ansia, circondata in ordine sparso da brevi suggerimenti per combattere questo malessere. «Oggi scelgo te», «festeggia le vittorie di ogni giorno», «io sono una bellissima persona» o «sorriderò, respirerò e andrò piano» sono solo alcune delle scritte che si potevano intravedere dalla foto. Queste frasi rientrano nel cosiddetto positive self-talk, una pratica che consiste nel cercare di scacciare i pensieri negativi e contrastare l’ansia. Naturalmente, il fatto ha generato molta curiosità, ma non è la prima volta che le cover sofisticate di Meloni catturano l’attenzione: in passato, Meloni ha scelto la cover del telefono in base all'animale ritratto e al colore del suo outfit.

La cover del telefono come strumento di comunicazione politica

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In alcuni casi, le custodie degli smartphone sono state per la politica motivo di imbarazzo, e hanno costretto le singole personalità a giustificare in qualche modo le loro scelte. Qualche anno fa, ad esempio, Ignazio La Russa, mentre era ospite alla trasmissione Porta a Porta, fece notare inavvertitamente che la custodia del suo telefono riportava la scritta «100% MILF». L’attuale presidente del Senato spiegò poi che la cover era un regalo del figlio a sua madre, cioè la moglie di La Russa: lei si sarebbe rifiutata di usarla, e così l’aveva presa lui per il suo dispositivo mobile. Una cosa simile era successa anche a Salvini, quando mostrò una custodia piuttosto eccentrica, con su scritto «Sta sü de doss», che in dialetto milanese significa «non starmi addosso». Anche il segretario della Lega si giustificò dicendo che era un regalo del figlio. In altre occasioni, Salvini è  stato fotografato con una cover che raffigurava una ruspa, il simbolo con cui il partito anni fa chiedeva di abbattere i campi rom in Italia - una scelta che fece molto discutere. Per la classe politica, nonostante qualche scivolone, questi accessori restano un modo per esprimere opinioni su questioni sociali, senza «urlarle ad alta voce». La loro efficacia risiede nel fatto che gli smartphone sono ormai onnipresenti e compaiono spesso nelle foto che vengono fatte ai rappresentanti politici; in questo modo, le cover diventano ulteriori strumenti per diffondere idee e opinioni, nonché per convogliare attenzioni. Forse occorre un restyling completo da NewMartina?