Il brutalismo sta tornando «La musica techno dell’architettura»

Di recente c’è stata una crescita di interesse verso il brutalismo, che va oltre il dibattito sulla bellezza o bruttezza degli edifici appartenenti a questa corrente architettonica. Il trend è attestato, da un lato, dalla quantità di libri sul tema usciti negli ultimi anni, e dall’altro dalla popolarità che il brutalismo ha acquisito sui social. Si parla infatti, con una certa frequenza, dell’opportunità di rivalutare il brutalismo, non semplicemente sotto il punto di vista estetico, ma più in generale come movimento. Secondo il giornalista statunitense Brad Dunning, esperto di architettura brutalista, il brutalismo – da lui considerato «la musica techno dell’architettura»«è tornato di moda perché la stabilità è particolarmente attraente in questo mondo caotico e fatiscente».

Che cos’è il brutalismo

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Il Regno Unito fu uno dei paesi in cui lo stile brutalista trovò maggiormente espressione, a cominciare dal complesso residenziale Robin Hood Gardens, del 1972, nel quartiere Poplar di Londra. Nel 2016 l’allora ministro dei trasporti inglese, John Hayes, definì i Robin Hood Gardens «esteticamente inutili» e invocò una «rivolta contro il culto della bruttezza». Nel 2017, prima della demolizione di un’ampia ala del complesso residenziale, una parte dell’edificio fu però acquistata dal Victoria & Albert Museum, con l’obiettivo di conservare un esempio del movimento brutalista. Oggi, invece, il dibattito sul ritorno in auge del brutalismo non riguarda tanto l’opportunità di investire risorse per ristrutturare o demolire edifici realizzati in questo stile. Le strutture associate all’estetica brutalista, piuttosto, sono di nuovo apprezzate per la precisione geometrica e il rigore. Il piano grafico è uno dei principali fattori alla base dell’attuale successo del brutalismo: ha infatti permesso che le facciate di questi edifici diventassero pattern oggetto di apprezzatissime fotografie e copertine dell’ultimo decennio. Ma più in generale, l’estetica monolitica e pesante tipica del brutalismo si ritrova sempre di più nel design e nella grafica contemporanea. In questo settore lo stile architettonico è stato uno dei principali trend del 2023, e si è imposto anche sul web: il progetto Brutalist Websites, che raccoglie siti realizzati con uno stile brutalista, ad esempio sostiene che «nel suo essere rude, senza preoccuparsi di apparire esteticamente confortevole, il brutalismo può essere visto come una reazione da parte di una generazione più giovane alla spensieratezza, all'ottimismo e alla frivolezza del design moderno».