Come il cinema italiano sta sfruttando lo sciopero di Hollywood a proprio favore Senza Timothée Chalamet e compagnia sul red carpet, i film italiani possono riscuotere più successo

Il Festival del Cinema di Venezia ha sempre ospitato film italiani, ma mai più di tre. Quest'anno gli schermi della laguna hanno contato ben sei presenze nostrane, il numero più alto degli ultimi 25 anni, e una selezione che conta tutte pellicole particolarmente ambiziose, i cui budget superano i 7 milioni di euro – cifra che fino a una decina di anni fa era considerata molto elevata per le produzioni made in Italy. I film italiani dopo la pandemia sono molto cambiati e oggi, per recuperare terreno, puntano ad attirare un nuovo tipo di spettatore. Con l’aumento dei contributi pubblici destinati al cinema, le produzioni del nostro Paese sono diventate via via più grandi, e oggi molte sono pensate per raggiungere una platea più ampia e per funzionare anche all’estero. In quest’ottica sono stati realizzati film i cui generi non erano – storicamente – nelle corde del cinema italiano, che negli ultimi anni si è invece aperto a narrazioni di guerra, ai fantasy o ai polizieschi, mantenendo comunque alti standard tecnici – sull’onda di successi come Gomorra, che all’estero sono stati molto apprezzati.

Perché Hollywood è in sciopero?

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La distribuzione delle pellicole italiane, nel nostro Paese e all’estero, fatica a competere con quella americana – che hanno budget molto più alti e possono sfruttare attori e attrici conosciuti in tutto il mondo. Per effetto degli scioperi, che hanno generato ritardi in tutta la catena, gli studios hanno già spostato la data di uscita di film di grande portata mediatica, come Dune 2, con Timothée Chalamet, Godzilla x Kong: The New Empire e Lord Of the Rings: The War Of The Rohirrim (uno spin-off de Il Signore Degli Anelli). È finito in questa spirale anche Challengers, il film di Luca Guadagnino con Zendaya che doveva aprire il Festival di Venezia: al suo posto è stato inserito un film italiano, Comandante di Edoardo De Angelis, con protagonista Pierfrancesco Favino nei panni di un comandante di sottomarini durante la Seconda guerra mondiale. Anche se le due pellicole giocheranno evidentemente campionati diversi, si tratta di una coincidenza che in qualche modo dimostra lo spazio che il cinema italiano si sta prendendo e che continuerà a prendersi nei prossimi mesi.