
Quando i portieri indossano le maglie da movimento Una stranezza che ha generato un piccolo culto tra gli estremi difensori
L’estetica delle maglie per i portieri si è sviluppata principalmente su due filoni: da una parte sponsor tecnici che hanno osato in termini di fantasie e scelte cromatiche, dall’altra aziende che puntano tutto sulla semplicità realizzando divise monocolori. L’evoluzione di questa seconda corrente è confluita in una tendenza nata sul finire degli anni ’90 e che nelle ultime stagioni sta diventando un’abitudine sempre più consolidata, ovvero far giocare i portieri con le maglie realizzate per i giocatori di movimenti. Una consuetudine legata anche all’evoluzione dei regolamenti che ormai impediscono a due squadre di avere colori in comune durante una partita. Seconde e terze maglie si prestano perfettamente a questo gioco dato che nella maggior parte delle occasioni si tratta di divise a tinta unita, ma questa tendenza in alcuni casi è andata oltre con portieri che sono scesi in campo con la prima maglia della propria squadra.
Jorge Campos - Messico
Ci sono poi squadre che vanno oltre il semplice esperimento e abbracciano completamente l’idea di non realizzare delle maglie per i portieri. È il caso della Fiorentina e di Kappa: nella stagione 2021/22 i portieri sono scesi in campo ogni volta con una divisa di movimento differente, compresa la prima maglia viola, come ha fatto Bartlomiej Dragowski. Ma anche una volta passato allo Spezia, il portiere non ha perso l'occasione di vestire la terza maglia.