
Lo stile degli allenatori al Mondiale 2022 I calciatori non possono scegliere cosa indossare ai Mondiali, ma gli allenatori si
Non ci sono regole che stabiliscono come gli allenatori di calcio si debbano vestire a bordo campo, ma per molto tempo tutti attenendosi ad una sorta di codice di abbigliamento non scritto, avevano ridotto le opzioni a disposizione a solo due: giacca e cravatta o tuta da ginnastica. Estremi polari sulla scala della formalità. La maggior parte degli allenatori tendeva inoltre a scegliere e a mantenere questa scelta per tutta la carriera. Con il passare del tempo questo codice di abbigliamento non ufficiale è diventato meno rigido, in linea con da una parte la diminuzione dell'abbigliamento formale, per cui oggi vediamo molta più varietà sartoriale in panchina, e dall'altra con la scomparsa dei tutoni in acrilico verso tessuti più moderni.
Ci sono due uomini, tuttavia, che si distinguono dagli altri per individualità e carisma. Hervé Renard è stato l'artefice della vittoria a sorpresa dell'Arabia Saudita sull'Argentina, dell'improbabile titolo dello Zambia nella Coppa d'Africa 2012 e di quello più prevedibile della Costa d'Avorio nella stessa competizione nel 2015. In ognuno di questi successi, ha indossato una camicia bianca aderente e con almeno due bottoni aperti, pantaloni neri accuratamente tagliati e scarpe da ginnastica di colore scuro - quest'anno ha scelto Louis Vuitton -, il tipo di scarpe che non possono mancare nel guardaroba di ogni ricco francese di mezza età in Costa Azzurra. Naturalmente la pelle abbronzata, i capelli biondi, il fisico imponente e l'aspetto cesellato conferiscono a Renard un vantaggio naturale, ma gli va comunque riconosciuto il merito di aver trovato un'estetica che accentua i suoi pregi.
Rigobert Song era già una figura molto popolare in patria prima di assumere il ruolo di manager del Camerun nel febbraio di quest'anno e il suo modo di vestire non fa altro che aumentare la sua reputazione. I suoi dread neri contrastano nettamente con il pizzetto grigio, ed entrambi questi elementi di spicco sono esaltati nella serie di cappellini con slogan che indossa. Gli slogan "C'est de ça qu'il s'agit" (si tratta di questo) e "La théorie du danger" (la teoria del pericolo) sono stati originariamente pronunciati dallo stesso Song durante una conferenza stampa e hanno riscosso un tale successo di pubblico da indurlo a registrarli e a farli apparire su cappellini da baseball bianchi e neri. La silhouette del suo volto compare nella scritta al posto della lettera "a". Non sono molti gli uomini che riuscirebbero a sfoggiare un cappello con le loro sembianze, per non parlare dell'abbinamento di un cappellino da baseball con un completo, ma Song emana una tale sicurezza che fa funzionare il tutto. Il suo abito è marchiato con lo stemma del Camerun, ma tocchi personali come gli occhiali dalla montatura spessa e i vari braccialetti fanno sì che la sua identità sia sempre presente, provando la teoria secondo la quale che non è importante cosa si indossa, ma come lo si indossa.