
3 brand italiani che non non ce l'hanno fatta Indossati anche da grandi campioni come Baggio e Zola, oggi completamente dimenticati
Hanno vestito i grandi campioni dello sport, ma in molti casi non è stato sufficiente. Quei numeri dieci ben presto diventati leggende con le loro giocate fuori dal comune non hanno contribuito a creare un heritage forte al punto da imporsi nel panorama italiano e poi in quello europeo. Brand che nonostante i grossi proclami, testimonial d'eccezione e grandi maglie dopo pochi anni sono svaniti nel nulla, lasciando solo un tiepido ricordo. Eppure da sempre il territorio italiano con le sue costellazioni di club amatoriali, semi professionisti e scuole calcio ha alimentato l’industria locale del materiale sportivo. Ciclicamente infatti abbiamo visto quasi sempre nuovi brand in Serie A, alcuni prendere il posto di altri molto lentamente, come Givova che ben presto si è accaparrata tutti i club sponsorizzati da Legea. Impossibile non citare il ruolo da protagonisti assoluti che ad oggi ricoprono Kappa e Macron che negli anni hanno rimpiazzato i vari Lotto, Erreà e Mass.
Nonostante questi brand siano pian piano scomparsi lasciando un vuoto enorme, noi di nss sports non abbiamo mai del tutto dimenticato Garman, A-Line e HS Sport. Sponsor tecnici che hanno scritto una pagina importante del calcio e delle province italiane vestendo campioni fuori dal comune come: Baggio, Zola e Di Natale.
GARMAN | BRESCIA 1998 - 2002
Azienda giovane, HS Sport è nata nel 2011 ad opera sempre di un ex calciatore: Massimiliano Ferrigno. Un nome che è sorto dal nulla accompagnando la squadra friulana per cinque anni e interrompendo la sponsorizzazione tra Udinese e Legea. Ferrigno dopo una carriera altalenante nel mondo del calcio conclusa con l'ultima esperienza al Perugia, nel 2011 concentra tutte le sue forze su HS Marketing. Come si evince dal nome l'idea iniziale di Ferrigno non era quella di creare un vero e proprio brand ma una società che si occupasse di gestire la comunicazione e le relazioni dei club. Appena fondata infatti, HS prende in gestione il marketing del Calcio Como ma Ferrigno ha anche altri obiettivi come l'Udinese. L'ex calciatore si occupa anche di trovare sponsor: all'Udinese porta in dote 6 milioni all'anno, cifre da capogiro per il club di Pozzo. Dal marketing allo sportswear il passo è breve, nel 2013 diventa sponsor tecnico dell'Udinese calcando da brand emergente i campi di Serie A. Dopo il 2018 HS è totalmente scomparsa dai radar, nello stesso anno il founder viene rinviato a giudizio per tentata estorsione con l'Udinese chiamata a testimoniare come parte lesa. HS come gli altri due brand è lentamente scivolata nell'oblio, perdendosi definitivamente dopo i cinque anni di massima serie.