
La cultura pop dei gelati è l'anima dell’estate italiana Chi non ricorda il "Du gust is megl che uan"?
"C'è un cuore di panna per noi / e un cornetto dolce", così canta il jingle di una pubblicità del celebre Cornetto Algida del 1978 intitolato Il sole intorno a noi. Rivedere quel video oggi è un tuffo nella nostalgia ed è sorprendente come nel corso di quarant'anni quel linguaggio si sia aggiornato ma senza cambiare veramente: c'è l’estate, ci sono gli amici, l'amore, il mare, le piscine, il sole, il tempo libero, i bambini che giocano.
L'immaginario dell’estate italiana, quello delle ragazze in prendisole che pedalano in bici, quello delle giovani coppie stese insieme in spiaggia, degli chalet e dei lungomare, delle canzoni-tormentone sta tutto qui – un moodboard ante-litteram per quel mondo luminoso e leggero che è riuscito a infiltrarsi anche al di là delle spiagge, ad arrivare, sotto forma di cartelli di latta illustrati, alla porta di moltissimi bar italiani, colonizzando non solo le nostre città ma anche la nostra immaginazione collettiva: chiunque, in Italia, conosce direttamente o indirettamente la frase di Stefano Accorsi che ci prova con due ragazze americane al bar "Du gust is megl che uan" o la canzone di Mecna per il 5 Stelle Sammontana, tanto cringe quanto indimenticabile, "L'estate è dove accadono le cose".
Codificare i colori estivi
Nel corso del tempo è avvenuto uno strano processo: il feeling estivo evocato da quelle pubblicità, fra le più iconiche della cultura pop italiana, è andato sintetizzandosi in un linguaggio visuale sempre più preciso e insieme astratto in cui il colore diventa il significante di un'intera immagine. L'idea del mare, ad esempio, si è trasformata in una colorway azzurro brillante che ha una tonalità profonda ma non scura e che viene definita, in lingua inglese, Capri o Deep Sky Blue e si dice essere stata tratta dalla Grotta Blu dell'eponima isola. In maniera abbastanza interessante, la pubblicità dei Gelati Motta di cinquant'anni fa usa la medesima sfumatura di blu che si usa oggi.
In quanto aspirazionale, l'estetica mediterranea cambia con il cambiare della società e dei suoi desideri: il jet-set di aristocratici che Slim Arons fotografava a Capri negli anni '60 oggi è scomparso insieme a tutti i suoi codici, sostituito da una società che possiede aspirazioni proprie e modi propri di realizzarle. In quanto puramente sensoriale, invece, il linguaggio visivo dei gelati rimane sempre lo stesso: la pubblicità del Cornetto Algida del '78 tocca oggi gli stessi tasti che toccava ieri e infatti, dagli anni '80 a ora, quel linguaggio si è stabilizzato e rimane pressoché invariato – il che è anche il motivo per cui le pubblicità dei gelati, sia in video che sotto forma di cartelli-cataloghi all'entrata dei bar, restano una presenza fissa nella nostra cultura pop.