
Il derby di Milano a Seoul Un derby dall’altra parte del mondo con il racconto di una inedita Seoul nerazzurra
Il Derby di Milano cattura gli occhi di tutto il mondo. La percezione che si ha della partita, dell’ambiente, del carico emotivo e stilistico può cambiare da Paese a Paese. Abbiamo provato a capire come si vive un derby a 12.000 chilometri di distanza da San Siro, cosa unisce Milano a Seoul e come la moda possa generare sport - e viceversa. Il racconto fotografico del Derby arriva da Dongdaemun, il nuovo centro dell'industria fashion della capitale coreana, il posto ideale dove mixare la cultura (estetica e sportiva) della Corea del Sud e quella italiana. Gli scatti di @juphoto__ e @harryphoto_kr di Team First Football Club Seoul nello Capo Football Store sono stati catturati durante la partita dominata dall’Inter, uno shooting "in diretta" che unisce la passione estetica e sportiva dei coreani nei confronti del calcio italiano: la maglia e il campo.
Quelle due anime che oggi fanno vivere quel circolo virtuoso attorno al mondo del calcio sono nelle parole di Doheon, divise tra stile e campo, tra moda e tifo. Anche quando ci ha parlato del nuovo logo dell’Inter, l’istinto lo ha portato a schierarsi con il gruppo più integralista dei tifosi, ma allo stesso tempo la ragione ha fatto prevalere l’anima “cool” e più legata ad un aspetto commerciale del calcio:
"Da tifoso e non da presidente di un Inter Club, preferisco i loghi tradizionali perché mi sono più familiari. Ma bisogna ammettere che un logo semplice e intuitivo è utile per collaborazioni con i vari marchi di moda".
Il Derby è stata un’occasione di confronto tra culture diverse, distanti fisicamente e concettualmente, che raccontano modi di vivere lo sport opposti pur non essendocene uno giusto e uno sbagliato. Quello che le parole del presidente dell’Inter Club Korea e gli scatti di Team First raccontano è il legame che unisce il calcio e la moda, mossi entrambi da passioni che spesso non si possono controllare - anche a 12.000 chilometri di distanza.