
10 stadi brutalisti più belli nel mondo Ci sono San Siro e tanto Sud America, ma anche la Cambogia
Il Brutalismo è stato un movimento architettonico nato durante gli anni '50 in Europa, in cui gli architetti concentrarono le nuove costruzioni sull'esposizione dei materiali di costruzione. Le strutture brutaliste divennero evidenti per la gran quantità di cemento in evidenza, senza abbellimenti o vetri, e anzi, cercando di mostrare al massimo la funzionalità di quell'edificio. In Italia, uno degli esempi più iconici di Brutalismo è la Torre Velasca di Milano, costruita nel 1958 dallo studio d'architettura milanese BBPR.
Gli stadi sono dei progetti architettonici perfetti per questo tipo di architettura, e sono rientrati nel Brutalismo con esempi molto spettacolari, che negli anni però si sono persi. Infatti, per migliorare gli impianti in vista di Europei e Mondiali, molti impianti costruiti durante gli anni '40, '50 e '60 sono stati modernizzati con nuove tecnologie. I risultato è che il loro iconico cemento è stato coperto (o rimpiazzato) da materiali più sostenibili ed evoluti, ridisegnando la figura dello stadio secondo principi postmoderni e scansando le sue venature di tubi, mattoni e calce. Ma di esempi di stadi brutalisti ne sono rimasti in piedi ancora molti, e questi sono i migliori dieci.
Estádio Municipal de Braga
Locazione: Braga, Portogallo
Anno di inaugurazione: 2002
Architetto: Edoardo Souto de Moura
Utilizzato prevalentemente per il rugby e già noto con il nome di Toyota Stadium, il Free State di Bloemfontain è stato ammodernato un decennio fa per i Mondiali di Sudafrica 2010. Lo studio di architetti Roodt ha mantenuto la struttura originaria (costruita nel 1955) esaltando proprio lo spazio concavo dietro le tribune, con delle passerelle di cemento - a gomito - utilizzate come canali di deflusso dagli spalti. Oltre che i Mondiali del 2010, il calcio per il Free State Stadium vuol dire anche Bloemfontain Celtics, la squadra di soccer della città sudafricana.