
Perché Cristiano Ronaldo non può essere il Michael Jordan del calcio?
Nonostante ''The Last Dance'' sia finito da qualche giorno, gli strascichi lasciati dalla serie di ESPN non mancano. Certo, il protagonista indiscusso del docu-film, Michael Jordan, aveva messo le mani avanti dichiarando che ''dopo aver visto il documentario, cambierete l'opinione su di me'', ma non si poteva certo immaginare che una personalità sportiva - seppur di altissimo livello - avrebbe potuto spaccare in due l'opinione pubblica.
Se da una parte i tifosi ''storici'' hanno rafforzato ancor di più la propria tesi che proclama Jordan come il miglior sportivo di sempre, dall'altro una lunga lista di scettici ora hanno la possibilità di dimostrare quanto il forte carisma del nativo di Brooklyn sia sempre stato graziato per merito dei suoi innumerevoli titoli e riconoscimenti.
Secondo l'Indipendent, alcuni ex giocatori della Premier League sono stati talmente coinvolti dall'aura dell'ex numero 23 dei Bulls da aver cominciato una discussione per stabilire se gli atti di bullismo e di discriminazione visti nelle dieci puntate debbano essere giustificati come indispensabili per il raggiungimento di un obiettivo e come sinonimo di competitività oppure come meri atti di protagonismo.
Ora, vi immaginate Jordan durante le Finals 1997 che al posto di incoraggiare in maniera intimidatoria Steve Kerr a ''tenersi pronto'', gli suggerisce di entrare in campo senza pressione perché tanto aveva già disputato una partita dignitosa?
Ogni contesto sportivo richiede un tipo di carisma e di leadership diverso, lo sport - ed i suoi standard competitivi - sono cambiati col tempo, ed è per questo che risulta impossibile mettere sullo stesso piano gli approcci mentali di sport diversi e soprattutto di figure carismatiche che han segnato in maniera così indelebile un solco nella storia dello sport.