
Perché il calcio bielorusso non si ferma Il coronavirus non spaventa il presidente Alexander Lukashenko
Il mondo dello sport è quasi completamente paralizzato. Quasi, appunto. Sono 5 attualmente i campionati di calcio non sospesi e ancora in corso: quello del Nicaragua, del Turkmenistan, del Burundi, del Myanmar e della Bielorussia (unico campionato europeo). La crisi e la psicosi provocata dal coronavirus soprattutto in Europa - focolaio mondiale principale in questo momento - non spaventa la federazione bielorussa, che continua a far disputare i campionati degli sport più importanti del Paese: l'hockey sul ghiaccio e il calcio.
"Cari tifosi! La Federcalcio bielorussa ti invita allo stadio per sostenere le squadre e goderti la Supercoppa 2020 con i tuoi occhi. L'ingresso alla partita è gratuito!"
Sarebbe anche una lodevole iniziativa di marketing quella intrapresa dagli organizzatori della Supercoppa femminile bielorussa. Se non fosse che l'evento si terrà nei prossimi giorni, in piena emergenza coronavirus. Cos'è che, allora, non spaventa i bielorussi e i vertici delle organizzazioni che gestiscono campionati ed eventi sportivi? La risposta ha un nome e un cognome: Aleksandr Grigor'evič Lukašenko.
Ci scherza su Aleksandr Hleb, ex Barcellona e Stoccarda ed oggi giocatori dell'FK Isloch Minsk Raion: "In Bielorussia non importa a nessuno [del virus], tutti qui sanno cosa sta succedendo in Italia e in Spagna. Non sembra nulla di buono, ma nel nostro Paese le persone dell'amministrazione presidenziale credono che non sia così estremo come dicono i numeri. Forse Messi e Cristiano Ronaldo verranno qui in Bielorussia per continuare a giocare".
L'aspetto più scoraggiante riguarda la UEFA, un ente così importante che, però, ha le mani legate su ogni decisione federale. Nei giorni scorsi è stata diramata una nota ufficiale in cui si spiega chiaramente che "ogni federazione nazionale è autonoma e prende decisioni in merito alle proprie competizioni nazionali sulla base delle raccomandazioni e delle decisioni prese dalle rispettive autorità nazionali".