Il triste declino (degli outfit) di Joakim Noah Dal draft ai Clippers, la storia di uno dei giocatori worst-dressed-ever

La storia di Joakim Simon Noah comincia nel 1985 a New York City, più precisamente dall’incontro di una modella svedese e un giocatore di tennis francese, Jannick (si, quello che adesso fa il cantante a tempo perso). Joakim entra da subito in contatto con il mondo dello sport e mostra una particolare predilezione per il mondo della palla a spicchi. Quello con la pallacanestro non sarà uno di quegli amori passeggeri che svanisce col tempo e a confermarlo (e a dargli ulteriori motivazioni) ci penserà qualche anno dopo coach Donovan, storico allenatore dei Florida Gators con cui il giovane Noah vincerà due titoli NCAA consecutivi, prima di essere draftato (con un'acconciatura orribile) dai Chicago Bulls.

Da questo momento comincia una carriera NBA che, nonostante il limitato talento, porterà Joakim ad avere una discreta considerazione all’interno delle franchigie americane: la dimostrazione la danno il titolo di difensore dell’anno del 2014, le due convocazioni agli All Star Game 2013 e 2014 e le due menzioni nell’NBA All-Defensive-Team.

L’impressione è che ci sia una certa ricercatezza nel voler apparire un hippie trasandato, uno stile che tutto sommato pare riscuotere un certo successo, visto la trafila infinita di ex ragazze top-model del figlio di Jannick.