
Essere Tom Davies Alla scoperta del calciatore inglese dell'Everton attraverso i suoi look più emblematici
Se il concetto di unconventional player è in continua evoluzione non è soltanto per le frasi di Hector Bellerin o le recenti apparizioni di Memphis Depay, ma anche grazie a Tom Davies: forse non avete ancora avuto occasione di apprezzarlo sul campo con la maglia dell'Everton ma il giovane calciatore inglese si è fatto notare, eccome, per gli outfit sfoggiati lontano dal rettangolo di gioco. Pochi giorni fa, insieme al compagno di squadra Dominic Calvert-Lewin - un talento nel segnare gol ma ancor più nel vestire in maniera stravagante, inevitabilmente finito nella nostra lista di calciatori hypebeast da seguire nel 2020 - Davies è stato protagonista della New York Fashion Week, partecipando allo show di Michael Kors con un look tanto bizzarro quanto interessante, sicuramente originale. Tutto ciò mentre i colleghi calciatori (i connazionali Marcus Rashford, James Maddison, Ben Chilwell e Tammy Abraham) approfittavano del winter break della Premier League per frequentare le solite mete come Dubai e Miami per qualche giorno di villeggiatura.
"Tom Davies è unico. Per ogni 500 giocatori della Premier League in cappellini e tute Dsquared2 c'è un Tom Davies che lascia il segno."
Così veniva definito il classe 1998 dell'Everton su SoccerBible, in un articolo della scorsa estate. Ma è un riferimento senza tempo, valido praticamente per ogni occasione. Le ultime foto newyorkesi postate su Instagram hanno inevitabilmente scatenato le reazioni più estreme e vibranti dei suoi stessi tifosi (che però hanno dovuto sfogarsi altrove, visto che Davies ha da mesi bloccato i commenti) che hanno preso di mira l''accappatoio' (che in realtà è un cappotto di lana di Gucci da 2200 sterline) indossato dall'inglese mentre va in giro per Manhattan con la bicicletta dello sharing cittadino, ma soprattutto la scelta di indossare degli stivali viola molto coraggiosi, abbinati a cappotto stile vestaglia, foulard e un paio di occhiali con le lenti arancio. Beh, diciamo che non è da tutti riuscire a vestire un paio di Predator il sabato pomeriggio e poi un paio di scarpe del genere, ma Tom Davies è quel tipo di calciatore multiforme capace di farlo, con stile. Ma soprattutto, mentre inquadrare lo stile di Calvert-Lewin è forse più semplice (su Twitter si legge 'Calvert-Lewin sembra un detective televisivo degli anni '80 che va sotto copertura in un night club') non è da tutti riuscire a comprendere il modo che Davies usa per esprimersi attraverso gli abiti che indossa, che spesso vanno oltre una sessualità dichiarata e un gusto prestabilito. E spesso la prima superficiale reazione è quella di disprezzarlo.
Ciò che lo rende veramente speciale è l'appartenenza a quella ristretta categoria di giocatori, tra cui c'è sicuramente Hector Bellerin, capaci di coltivare passioni e interessi profondi che non hanno nulla a che fare con la sfera sportiva e per cui riescono ad essere apprezzati in maniera globale, contribuendo anche a riscrivere lo stereotipo del calciatore ottuso e ignorante. Thomas non ha mai fatto mistero di essere un grande appassionato di fotografia e di moda, che poi non è altro uno dei modi attraverso cui mostrare la sua personalità, ma anche di musica (ascolta Rejjie Snow, Anderson Paak, Nick Mulvey, Kendrick Lamar, gli Arctic Monkeys). E anche sul campo, così come nella vita, riesce ad essere nello stesso tempo vario e raffinato, facendo il ruolo di centrocampista jolly che sa variare tra colpi di classe e tackle difensivi, così come quando alterna look da skater a pezzi di alta moda. Così come successo ad altri fashion victim di differente spessore che non amano risultare omologati, proprio come il terzino catalano dell'Arsenal, Davies è stato inizialmente influenzato dallo streetwear ma è riuscito progressivamente ad abbandonare Supreme e Gosha Rubchinskyi per arrivare ad apprezzare Loewe e Michael Kors, o a vestire abiti sartoriali abbinati a mocassini vintage in pelle.
A risentire dei suoi esperimenti ci sono anche i capelli: mossi a caschetto, lunghi e sciolti fino alle spalle, raccolti con un codino, intrecciati in mini freccine. Tra le abitudini di Thomas, che nel frattempo è diventato il più giovane capitano di sempre dell'Everton, c'è quella di far crescere la barba e di giocare con i calzettoni arrotolati, non per copiare qualcuno in particolare ma perché gli piace, e vuole continuare a farlo perché è una cosa naturale, un po' come indossare un paio di stivali viola:
"È proprio il modo in cui mi piace giocare, i miei polpacci si stringono abbastanza se sono compressi, quindi ho sempre arrotolato le calze. Sembra solo più naturale. Gli arbitri non si preoccupano finché i parastinchi sono in posizione. Lo faccio da quando ero un bambino, quindi non vedo alcun motivo per cambiare ora".