
Storia recente della fascia per capelli nel mondo del calcio Da Socrates fino a Cristiano Ronaldo ed Allan Saint-Maximin
Secondo Pelè è stato il giocatore più scaltro nella storia del calcio brasiliano, molti lo ricordano per essere stato il promotore della Democracia Corinthiana, altri per i suoi trascorsi in Italia, alla Fiorentina. Socrates, uno dei simboli del Brasile degli anni '80, fu uno tra i primi calciatori a sfoggiare una vistosa fascia bianca in testa durante una partita, ma non soltanto per tenere a bada i lunghi capelli ricci: alla vigilia del match inaugurale dei Mondiali contro la Spagna, il 'dottore' decise di utilizzare una calza e scriverci su 'México sigue en pie' per solidarizzare con il popolo messicano, vittima del terremoto un anno prima di ospitare la Coppa del Mondo. Dal quell'1 giugno 1986 ad oggi l'estetica calcistica è cambiata notevolmente (sempre meno orecchini e calzettoni abbassati, ma più tatuaggi e maglie attillate), ma la fascia tra i capelli si usa ancora: pur non avendo una folta chioma da controllare, Cristiano Ronaldo ha esibito un mini cerchietto nel corso delle ultime tre uscite contro Atletico Madrid, Sassuolo e Lazio che ci ha inevitabilmente fatto riflettere su cosa è cambiato in questi trent'anni.
Pochi mesi dopo, dopo che quel look ha fatto il giro del mondo e lui è passato al Newcastle, quella fascia diventa un vero e proprio caso: non può sfoggiarla più perché vietato dalle norme della Premier League, ed è costretto a coprirla. La fascia è diventata il suo più grande segno di riconoscimento (ancor più del dribbling), e i suoi fan hanno addirittura chiesto in una petizione di aggiungerla al suo personaggio su FIFA. Tanto che Mike Ashley, patron del colosso del merchandising sportivo inglese Sports Direct oltre che dei Magpies, pare abbia deciso di puntare su di lui proprio per poter commercializzare una fascia speciale prodotta dal marchio di sua proprietà, Slanzenger.