
Ferragamo non cambierà strategia né direttore creativo Per la storica maison, Maximilian Davis ha ancora molto da dare
Nonostante Ferragamo abbia appena salutato l’ex CEO Marco Gobbetti, il brand ha comunicato che non cambierà i propri piani strategici. La famiglia Ferragamo, tuttora coinvolta nelle scelte principali della maison, ha chiarito che continuerà a far parte del team esecutivo dell’azienda. Solo poche ore fa Ferragamo ha riportato un calo delle vendite del 10,5% durante il 2024, un risultato che il chairman Leonardo Ferragamo reputa tuttavia positivo per il futuro del brand, secondo quanto comunicato in seguito all’uscita dei risultati finanziari per l’anno concluso. Il presidente di Ferragamo ha aggiunto che sono nel processo di scegliere il nuovo CEO, ma che ci vorrà tempo. Per adesso, sta ricoprendo lui l’incarico una volta svolto da Gobbetti. Un punto rilevante sollevato dal presidente di Ferragamo è la sua completa fiducia nel lavoro del direttore artistico Maximilian Davis. In un periodo di continui e repentini cambi alla guida artistica delle principali maison di lusso, la sicurezza che Ferragamo ripone nel lavoro del giovane designer fa tirare un sospiro di sollievo a una fashion industry piuttosto stanca.
Gobbetti è entrato in Ferragamo nel gennaio 2022, seguito dall’ingresso in atelier di Maximilian Davis due mesi dopo. La direzione artistica del designer britannico (acclamata in lungo e in largo da fashion insider e appassionati) ha sicuramente dato una scossa al brand, infondendo di modernità articoli storici della maison come le calzature e gli accessori. L’utilizzo di colori accesi e di silhouette contemporanee, l’introduzione di texture e materiali nuovi così come il coinvolgimento di star e celebrity nella comunicazione del brand ha rinnovato l’immagine di Ferragamo. Forse, come sottolinea lo stesso chairman Ferragamo, è solo questione di tempo prima che il lavoro di Davis produca i suoi frutti.
Il calo delle vendite subito da Ferragamo nel 2024 è stato causato principalmente dalla crisi del lusso in Asia-Pacifico, un’area che ha inciso sui risultati finanziari di tutti i grandi marchi - tranne , a quanto pare, le firme di Gruppo Prada. La Cina ha così abbassato le vendite di Ferragamo, che in Europa, Giappone e nelle Americhe ha invece raggiunto performance relativamente positive durante tutto l’arco del 2024. Il brand ha chiuso sette negozi durante l’anno ma l’azienda ha comunicato che sta lavorando a una ristrutturazione della rete di vendita che impiegherà circa due anni. Per il presidente Ferragamo, il focus principale del brand da adesso sarà allineare comunicazione, merchandising e consumatori.