
Jeanne De Kroon: "Il vero lusso è la connessione con la vita" Intervista alla fondatrice del brand di ethical luxury olandese Zazi
Cosa vuol dire lusso oggi? Tutto e niente. In un sistema moda alla ricerca del suo senso, e durante i primissimi giorni di Milano Fashion Week, la risposta a questa domanda sembra più fumosa che mai. Per chiarirci le idee, abbiamo deciso di intervistare Jeanne De Kroon, fondatrice del brand olandese Zazi, che si impegna nella sostenibilità e a sostegno delle donne artigiane e che presenterà proprio durante questa settimana la sua mostra, intitolata The Voice of Craft Beyond Borders e supportata da Camera Nazionale della Moda Italiana tramite Fashion Hub. Questo è quello che ci ha raccontato.
Intervista a Jeanne De Kroon, fondatrice di Zazi, che presenta la sua mostra durante la Milano Fashion Week
Qual è stata la scintilla che ti ha portato a fondare Zazi e a dedicarti all’artigianato tradizionale femminile?
Ho avuto una breve e molto poco riuscita carriera da modella nel 2012, quando il mondo era ancora poco consapevole dell'impatto della moda. Mi sono ritrovata a New York, circondata da abiti in poliestere, disconnessa dalla creatività e dal vero significato dell'essere donna. Quel periodo mi ha lasciata senza ispirazione, con il desiderio di qualcosa di più profondo, qualcosa che fosse vivo. Poi, in un piccolo villaggio del Nepal, una donna mi ha preso per mano e mi ha introdotta nel maestoso mondo dei tessuti ancestrali. Ricordo di aver guardato nei suoi occhi scintillanti mentre mi mostrava i ricami dei suoi antenati. Non parlavamo la stessa lingua, ma la sua presenza mi ha incantata. In quel momento, mi sono sentita riconnessa alla creatività, alla femminilità, a qualcosa di antico e meraviglioso. Non sapevo esattamente cosa fosse, ma sapevo che dovevo costruire qualcosa partendo da lì. Oggi, attraverso Zazi, utilizzo l'artigianato per far sentire le donne più belle, iconiche ed espressive - avvolte da storie, tradizioni e intenzioni.
Quali sono le tue prospettive per Zazi nei prossimi anni? Ci sono nuove collaborazioni o progetti in arrivo?
Ci sono tantissime cose emozionanti all'orizzonte! L'Italia, in particolare, ha accolto Zazi in modo meraviglioso, e sento che avrà un ruolo importante nel prossimo capitolo. Portare il nostro lavoro ancora più nel cuore dell’artigianato e del patrimonio culturale mi sembra un'evoluzione naturale. Ci sono collaborazioni in arrivo che non posso ancora svelare, ma restate sintonizzati: questo è solo l’inizio.
Quale consiglio daresti ai giovani designer che vogliono unire moda e sostenibilità?
Non avviate un brand solo perché volete essere sostenibili. Avviatelo perché avete qualcosa di ardente dentro di voi - una visione, una storia, una forza creativa che non potete ignorare. Poi, partendo da lì, chiedetevi: "Con chi collaboro? Come posso onorare i materiali, gli artigiani, la terra?" La sostenibilità non riguarda solo il cotone biologico: è fatta di relazioni, rispetto e creazione di qualcosa che abbia un significato oltre la superficie. Quando create con queso scopo, allora accade la magia.