
La vertigine dell'eccesso nella prima collezione couture di Alessandro Michele per Valentino Storia antica e rischi futuri si intrecciano in Vertigineux
Per la sua prima collezione Haute Couture il nuovo direttore artistico di Valentino, Alessandro Michele, ha deciso di spingersi oltre il limite. Vertigineux, il nome dello show, incarna il sentimento rappresentato dalla sfilata tenutasi nel Palais Brongniart di Parigi. L’invito, una saponetta artigianale, bianca ma dall'odore pungente del Saponificio Varesino, anticipava l’intensità dello spettacolo, mentre il set era tutt’altro che antico: su un profondo palcoscenico buio, le modelle hanno sfilato di fronte a un enorme pannello digitale che lasciava scorrere una lista interminabile di aggettivi, nomi e oggetti che hanno ispirato i look, tra cui arsenico, Pulcinella, Marie Antoinette, bourgeoisie, orientalismo e occultismo. Le show notes non erano da meno, in quanto partivano da Vertigine della Lista di Umberto Eco per “riassumere”, in duecento pagine, una collezione tronfia di dettagli e di riferimenti che passavano dalla storia della Francia del ‘700 alla cinematografia romana, dai richiami culturali di Paesi ben lontani da Parigi a quelli poetici della vita personale del designer. La pluralità della Couture SS25 di Valentino era tanta, troppa, per un pubblico dalla bassa soglia dell’attenzione. Michele ha comunque scelto di portare tutto in passerella.
Insomma, in questa collezione è stato messo in mostra il talento immenso dell’ufficio stile della maison, che con lunghe ore di lavoro minuzioso ha prodotto ben quarantotto look di Haute Couture pronte per essere scelte per un red carpet o un’altra apparizione ufficiosa. Con il suo debutto nella più costosa forma della moda, Michele ha potuto riprendere in mano l’estro creativo esplosivo che avevamo conosciuto anni fa. Sono tornati i gioielli, le maschere e gli accessori artificiosi in argento che pendono dagli occhi e dai polsi dei modelli come scudo sfarzoso, è tornata la tendenza rischiosa del designer di trovare ispirazione in culture che non gli appartengono. Insomma, Alessandro Michele è tornato e lo vuole urlare a tutta la industry. Non ci resta che scoprire se le infinite immagini che ha voluto evocare piaceranno anche ai clienti della maison o se, come da titolo, non lasceranno che un profondo senso di vertigine e di soffocamento.