
Schiaparelli apre le danze della settimana della Couture di Parigi La maison si avvicina al sole ma non si brucia le ali
Se Icaro incarna un eroe tragico con un destino abbreviato da un orgoglio smisurato e una disobbedienza che gli sarà fatale, la collezione Couture Spring 2025 di Schiaparelli, intitolata Icarus, non ha nulla di funesto o straziante, anzi tutt'altro. Orgogliosa sì, smisurata certamente, ma cupa e sinistra per niente. Presentata ieri, la collezione realizzata da Daniel Roseberry ha aperto le danze di questa settimana dell'Alta Moda di Parigi, con trentatrè look che incarnano ciascuno a modo proprio l'opulence, la ricchezza e l'eleganza del XX secolo riportando in auge un barocco tinto di modernità. La collezione trova ispirazione nei nastri degli anni '20 e '30 trovati per caso dal direttore creativo in un negozio di antiquariato. Si tratta di nastri antichi, nascosti e dimenticati dalla storia con l'arrivo dell'occupazione tedesca in Francia.
Questa collezione è un omaggio all'antico, alla storia e a tutta la ricchezza che la compone, ma anche al nuovo. O meglio, alla celebrazione dell'antico nel nuovo. Stanco di vedere la modernità associata sempre e solo alla semplicità, Daniel Roseberry propone un'ascesa verso livelli di esecuzione e visione sempre più elevati. In effetti, «perché la novità non potrebbe essere anche elaborata, barocca, sontuosa?» Se Icaro si è bruciato le ali nella ricerca della perfezione, Roseberry da Schiaparelli sembra non temere di avvicinarsi sempre di più al sole. E anche se con ogni nuova collezione ci si avvicina pericolosamente, le sue ali, a differenza di quelle dell'eroe tragico, non sembrano pronte a staccarsi.