
La stagione dei colletti selvaggi «Messy is classy»
Cosa c’è di più beneducato e giudizioso di una camicia sotto un maglione? Nel corso dei decenni, la combinazione dei due capi è diventata una vera uniforme del bravo borghese – uno stile mansueto, così scontato che ormai non lo percepiamo nemmeno. Ed è proprio per questo, forse, che così tanti designer hanno provato a ripensarlo per la stagione SS25, in accordo con la regola non scritta che anche l’outfit più sciacquato e blando può acquistare una nuova e impensata vita con un singolo elemento deliberatamente fuori posto. Quell’elemento, in questo caso, è proprio il colletto della camicia, che è stato soggetto a uno styling asimmetrico visto molto nel corso del fashion month, con metà di esso esposto e quasi disteso sul colletto della giacca e l’altra nascosta sotto di esso. A iniziare il trend è stato Miu Miu due anni fa, con la collezione FW22 in cui diversi colletti di cardigan e camicie fuoriuscivano per metà quasi come le modelle si fossero vestite di gran fretta. Un tocco di stile che è riapparso nelle campagne del brand e poi ancora nella collezione SS24 rimanendo per le due successive, inclusa l’ultima presentata a Parigi, una specie di firma del brand, una radicale dichiarazione di nonchalanche. A giugno dell’anno scorso, The Row includeva il vezzo nel lookbook della collezione Spring 2025 per poi ripeterlo, con una variazione, l’anno dopo quando vestiva Mariacarla Boscono con un dolcevita nel cui collo alto, schiacciato e compresso, si stropicciava il colletto della camicia. Nelle scorse fashion week, però, questo piccolo dettaglio che potremmo chiamare “messy collar” si è moltiplicato attraverso show grandi e piccoli.
In tutte le altre occasioni, da Bottega Veneta ad Our Legacy, da Wales Bonner a Coperni, i colletti indisciplinati sono tornati come una curiosa ricorrenza ad ornare look che non potevano essere più diversi tra loro. Tutti accomunati dalla simpatica, insolente nota di un disordine studiato per disturbare un look altrimenti uniforme. Quella dell’interpretazione e rappresentazione del caos è stata una mania che ha corso sotterranea nella moda negli ultimi tempi: magari attraverso lussuose borse stracolme e cariche di ciondoli e pendagli; oppure attraverso asimmetrie e accostamenti inconsueti come, da Loewe, un abito a fiori e un paio di boat shoes; ma anche trovando nuove maniere di indossare vecchi abiti, annodando le camicie e i maglioni per trasformarli in bustini, convertendo giacche di pelle in abiti da sera e via dicendo. Come al solito, la passerella urla ciò che la strada sussurrerà – e allora si può dire che se magari i look più sopra le righe che abbiamo visto in passerella si tradurranno, attraverso lo styling e le collezioni in negozio, in un semplice dettaglio (come, appunto, un colletto fuori posto) che riesca a esprimere quel senso di scompiglio che è il vero e assoluto trend della stagione appena presentata.