
I 5 migliori fashion moment di Haider Ackermann Ecco le principali tappe della carriera di uno dei designer più amati dell’industria
È difficile incasellare Haider Ackermann in una precisa categoria di designer. In primo luogo perché nel corso di una carriera lunga 26 anni, iniziata nel ’98 con uno stage da John Galliano prima di fondare il proprio brand eponimo nel 20003, il designer colombiano ha zigzagato numerose volte tra il mondo della moda indie e di quella istituzionale, flirtando spesso con quest’ultima ma soprattutto guadagnandosi la stima profonda di tutta quanta l’industria. Se altri creativi hanno passato la propria carriera a dirigere brand storici, lavorando ora per gli Arnault e ora per i Pinault, diventando anche celebrità in certi casi, Ackermann è sempre rimasto per pochi, pur essendo amato da tutti. Dopo la fondazione del brand che porta il suo nome, Ackermann si conquistò molta fama nei circoli della moda, rimanendo sempre indipendente e concentrato sul proprio progetto, e raggiungendo il primo punto di svolta della propria carriera nel 2010 quando furono gettati i semi di ciò che la sua carriera sarebbe diventata 14 anni più tardi. Il suo prossimo ingresso da Tom Ford, che lo vedrà presentare una collezione di debutto per il brand nel marzo 2025, è stato salutato come un match made in Heaven dall’intera industria, uno dei più indovinati e attesi abbinamenti tra designer e brand degli ultimi anni.
E proprio in occasione di questa nomina, ecco un rapido ripasso dei cinque momenti più emblematici della carriera di Haider Ackermann.
1. I complimenti di Lagerfeld
Ackermann si è sempre definito un designer di womanswear. Per questo il suo show fiorentino A Carte Blanche Named Opium, presentato al Pitti Immagine Uomo del giugno 2010, Ackermann uscì dalla comfort zone e presentò la sua prima collezione di menswear – una sorpresa considerato che il designer era stato invitato come rappresentante del womanswear. La collezione era relativamente piccola, ma venne paragonata nel tempo ai lavori di Romeo Gigli e di Yves Saint Laurent, trovò subito dei buyer (quelli dell’americano Barneys in testa) e non solo segnalò che Ackermann era divenuto un designer a tutto tondo, non più una semplice gemma nascosta della programmazione di Parigi, ma gettò il seme di quella che sarebbe diventata la sua linea maschile tre anni più tardi, innescando una catena di eventi che gli avrebbe portato l’endorsement di Kanye West, l’ingaggio da Berluti e, oggi, la direzione creativa di Tom Ford.
3. La campagna di Mercedes-Benz con Tilda Swinton
Dopo aver abbandonato i suoi investitori ed essere diventato del tutto indipendente, Ackermann era all’apice della sua fama di designer di culto. L’endorsement di Kanye West (presentatosi allo show SS15 di Dries Van Noten in un maglione in velluto, jeans strappati e stivali di Bottega Veneta) gli aveva non solo portato clienti d’eccezione come A$AP Rocky, Usher, Luka Sabbat e Miguel Pimentel ma anche un business di successo. Nel luglio 2014, per promuovere i propri sforzi attraverso diverse fashion week in giro per il mondo, Mercedes-Benz commissiona al regista Andre Chemetoff un cortometraggio che vede Tilda Swinton guidare per la brughiera scozzese avvolta in un cappotto decostruito color tortora e un ensemble interamente firmati da Ackermann. È il coronamento definitivo di un’amicizia e sodalizio creativo avviati nel lontanissimo 2003 e che continuano fino a ora sui red carpet di mezzo mondo.
4. Il debutto da Berluti
La Gen Z ha sentito parlare di Haider Ackermann grazie a Timothée Chalamet. Il primo look fu agli Oscar del 2018, uno smoking bianco, che non lasciava prevedere cosa sarebbe arrivato anni dopo. Ci fu il completo grigioperla con doppia cintura e una blusa coordinata visto al Festival di Venezia del 2019, poi il completo argento indossato a Cannes nel 2021 e, infine, la bomba definitiva: l’Halter Top rosso che lascia la schiena scoperta visto nuovamente a Venezia nel 2022. Solo i tre momenti più iconici di una collaborazione o sodalizio artistico che prosegue ancora oggi, con Chalamet che è diventato l’ambassador ufficioso del brand di Ackermann e che, presumiamo, inizieremo a vedere presto ricoperto di Tom Ford dalla testa ai piedi.