Storia delle bandiere anglofile nella pop culture Torneranno davvero?

Una bandiera non è solo un pezzo di stoffa, ma un’icona che, in quanto tale, porta con sé tutta una serie di significati culturali che possono venire rispettati o meno. Mentre agli inizi dello scorso autunno si annunciava il ritorno del fantastico indie sleaze, il movimento a cavallo tra il 2000 e il 2010, tra i più appassionati dell’estetica sorgeva la domanda: ma quindi torneremo a indossare vestiti con le bandiere inglesi e americane? Lo stile prende il nome dalla musica indie, un genere che in quegli anni aveva trovato ampio spazio di crescita nel Regno Unito e negli Stati Uniti grazie a band come gli Strokes, gli Arctic Monkeys e i Libertines. I fan delle tre band si ritrovavano con indosso magliette, cappellini e borse con una riproduzione della Union Jack o della bandiera a stelle e strisce non tanto per patriottismo, quanto per ribellione. Così come negli ultimi anni le community solitamente emarginate dal mondo dello sport si sono appropriate di estetiche come il balletcore o il blokecore, l’indie sleaze indossa i colori della sua nazione per richiamare l’attenzione dei vertici al governo. Del resto erano gli anni della Recessione: quale altro modo per affrontare un periodo buio se non ridendoci su? 

 

Storia della Union Jack nella moda 

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Vivienne Westwood
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The Sex Pistols
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The Sex Pistols
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Sex Pistols God Save the Queen
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Vivienne Westwood
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The Who
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The Rolling Stones in Texas, 1975
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Vivienne Westwood
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Alexander McQueen for David Bowie
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Alexander McQueen
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Alexander McQueen
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Alexander McQueen FW 2008-09
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Kate Moss for Galliano SS93
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Kate Moss
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Liam Gallagher
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Liam Gallagher
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Dua Lipa Brit Awards 2021
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Geri Halliwell Brit Awards 1997
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Kate Moss in archival Galliano
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Stromzi, Glasto 2019
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Dilara Findikoglu
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Michele Lamy for Heaven by Marc Jacobs
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Marc Jacobs SS16
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Marc Jacobs SS16
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Moschino SS16
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Miguel Androver
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Miguel Androver

Dopo aver raccontato le ragioni che hanno spinto le community più anti-nazionaliste del Regno Unito a indossare abiti e accessori con l’Union Jack, diventa facile spiegare come è successo lo stesso negli Stati Uniti, forse il paese più patriottico al mondo. Dopo che stilisti come Ralph Lauren l'hanno riportata nelle loro collezioni old money, tra pullover blu, t-shirt bianche e blue jeans, è arrivato il turno di creativi sovvertitori. Nel corso della storia, la bandiera americana è stata presa come esempio di stile dai repubblicani più conservatori, che la indossano stampata su maglie camouflage con l’aquila, altro simbolo del Paese, ma anche dai liberali che per prenderli in giro copiano il look con un taglio un po’ più queer. È stata indossata dagli hippie per protestare contro la guerra in Vietnam, mentre in passerella è stata ripresa da designer come Miguel Androver, Jeremy Scott e Marc Jacobs per lanciare una critica. Per diversi anni, a partire dall’attentato alle Torri Gemelle del 2001, è successo l'opposto, e anche le star meno schierate della pop culture sono apparse in pubblico indossando la bandiera americana, un fenomeno che anni dopo ha dato vita alla trasformazione ideologica della bandiera in quanto grafica “hot”, sotto la guida in primis di Lana del Rey. In quel caso, i micro shorts di jeans con le tasche a stelle e strisce non se li scorda nessuno.